Capire l’economia cinese è un’impresa meno complessa di quanto si possa inizialmente credere; che cosa fareste voi se il vostro paese cominciasse a registrare tassi di crescita sempre più bassi ?
Quello che sta succedendo in Cina non ha, secondo noi, nulla di strano.
Le bolle speculative sono fenomeni che si ripresentano ciclicamente, ed il fatto che la Cina non riesca più a crescere del 10% annuo è una cosa perfettamente logica (se un paese riuscisse a crescere di una percentuale fissa ogni anno, avremmo un trend di crescita esponenziale sul lungo periodo, davvero qualcuno può credere ad una cosa simile ?).
Ora, vedendo i due fenomeni “naturali” citati, come vi comportereste voi da proprietari di un’azienda in Cina con un po’ di soldi da parte ?
Probabilmente fareste shopping di società all’estero, magari negli USA:
Il 2016 rappresenta un record per il numero di acquisizioni cinesi negli USA dall’1 gennaio al 5 febbraio. Un inizio 2016 davvero notevole.
Ma siamo seri, il numero di acquisizioni conta poco in sé, è meglio valutarne il peso complessivo.
Vi interesserà sapere che le acquisizioni/fusioni cinesi negli Stati Uniti nel 2016 sono valutate ad un livello superiore alla metà di quanto osservato nell’intero 2015 (che fu già un anno record):
Possiamo quindi aggiungere un terzo fenomeno pienamente naturale alla lista fatta più sopra: ora che la crescita comincia a calare sul mercato interno, la Cina si sta aprendo agli investimenti esteri ad una velocità senza precedenti.
Ciclicità delle bolle speculative, crescita economica non esponenziale e incremento degli investimenti all’estero: lo ripetiamo, l’economia cinese non è poi così astrusa da comprendere.
L’hanno fatto con l’immobiliare, ora proseguono con le aziende. Senza dimenticare che un sacco di dollaroni lasciano la Cina per rientrare sotto forma di lingott(on)i gialli dalla Svizzera. Uno degli errori che l’Occidente pagherà a caro prezzo è l’aver sottovalutato tutto il resto del mondo.