Quanto Può Costare La Crisi Greca All’Italia

Germany Italy

Ognuno ha i suoi numeri ed è giusto che anche noi ci avventuriamo nella stima dei danni della crisi greca per l’Italia, si va verso una nuova manovra del governo

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(ripubblicazione articolo del 9 luglio 2015)

9 luglio 2015: si metta a verbale che abbiamo previsto oggi una manovra del governo italiano per colmare il buco da bilancio causato dalla Grecia al nostro bilancio pubblico.

Prendiamo i dati, una calcolatrice, e mettiamoci a fare qualche conto:

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Lasciateci essere provinciali per una volta, guardiamo soltanto l’esposizione italiana al debito pubblico greco.

Atene deve direttamente a Roma 10 miliardi di euro.
Sappiamo che il nostro deficit di bilancio è attualmente pari a 46 miliardi di euro, vale a dire 2,8% del PIL.

Immaginiamo che, domani, quei 10 miliardi di euro spariscano completamente (caso estremo, ma con dei professionisti del dialogo politico come quelli che stiamo vedendo in questi giorni da ambo i lati non possiamo escludere nulla), il nostro deficit passa in un batter d’occhio a 56 miliardi di euro.

Calcolatrice alla mano, il rapporto deficit/PIL arriva al 3,43%.
Come tornare al 3% ? Dobbiamo tornare sotto ai 49 miliardi di euro, servono dunque almeno 7 miliardi.

Ben sapendo che, per una volta, non saremmo gli unici ad essere nei guai (Francia e Germania sono più esposti di noi, e la Francia se ne sta fregando da tempo del limite del 3%) e che dunque Bruxelles potrebbe eccezionalmente chiudere un occhio in caso di disastro greco totale, non possiamo escludere che vi siano forti pressioni sull’Italia (fatta fuori la Grecia, siamo noi quelli con il rapporto debito/PIL più elevato) per un rientro nel limite del 3%. E dato che abbiamo difficoltà ad immaginare Renzi fare la voce grossa con la Merkel, temiamo che arriverà una nuova manovra entro la fine dell’anno.

Sette miliardi sono tanti soldi. Se immaginiamo un haircut “orizzontale” del 50% del debito greco, ci troveremmo con 5 miliardi di euro in più di deficit (46 + 5 = 51 miliardi, comunque sopra al 3% del PIL). In questo caso servirebbero un paio di miliardi, e via all’aumento dell’IVA dunque.

Se la Grecia farà sul serio, non ne usciremo bene. Certo anche Francia e Germania soffriranno, ma Berlino troverebbe il modo di parare il colpo, e Parigi ha ancora l’autorità (nonostante Hollande) di imporsi in Europa.

Chiudiamo con un appunto: tanti siti internet economici parlano di numeri superiori ai 10 miliardi di esposizione alla crisi greca. È vero, ma i soldi del fondo salva-Stati e dell’SMP sono soldi che l’Italia non vedrà mai. Quel denaro è perso ormai, non va considerato, è stato destinato alla costituzione di due fondi pubblici comuni e l’Italia non ha il diritto di ritirare la somma versata. Il problema maggiore è costituito dai prestiti bilaterali tra Roma e Atene.

 

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