USA: I Mercati Non Vedono La Fine Della “Trappola Della Liquidità”

Janet Yellen

È inutile, prevedere la data del rialzo dei tassi negli Stati Uniti è diventata ormai un’impresa quasi impossibile, e Wall Street ormai vede con scetticismo una possibile svolta della Fed entro la fine dell’anno

Quando chiunque si aspetta che i tassi di riferimento in un’economia non possano più scendere al di sotto del livello corrente, ci si trova direttamente nella temuta trappola della liquidità teorizzata da Keynes nella prima parte del secolo scorso.

In questa particolare situazione, Keynes sosteneva che un qualunque intervento della banca centrale non avrebbe avuto effetti reali sul PIL, lasciando l’economia senza una delle sue armi principali.

Ci piacerebbe riportare in vita Keynes per un’oretta, giusto il tempo di chiedergli che cosa pensa dello scenario che vede gli Stati Uniti mantenere tassi bassissimi per un periodo di tempo decisamente più lungo di quanto inizialmente previsto. Ad ogni meeting del FOMC, i mercati si fermano e aspettano la notizia capace di innescare gli acquisti o le vendite: la modifica o la conferma del tasso di interesse fissato dalla Federal Reserve.

Ora, vorremmo ricordarvi che cosa pensava “il mercato” ad inizio agosto sulle possibilità di un rialzo dei tassi a settembre:

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Sappiamo che la Fed non ha toccato i tassi a settembre, e le “minutes” del FOMC ci dicono come la banca centrale statunitense sia convinta del fatto che i tempi non siano ancora maturi per una svolta monetaria di questo calibro.

Del resto, Zerohedge ci fa notare la variazione nell’attesa del mercato sul rialzo dei tassi negli USA dopo la pubblicazione delle minutes:

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Ad ogni meeting del FOMC è sempre la stessa storia, e noi intanto non osiamo pensare a che cosa potrebbe succedere all’economia statunitense nel caso in cui dovesse arrivare una nuova crisi proprio nel bel mezzo di questa trappola della liquidità.

 

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3 Comments on "USA: I Mercati Non Vedono La Fine Della “Trappola Della Liquidità”"

  1. Rispondo al quesito finale con 3 lettere: QE4

  2. [B]Potrebbe anche esserci anche il GRANDE BLUF!

    Ossia la Fed che gioca la mano (nel 2016 o azzarda la giocata già a Dicembre?) senza avere nessuna combinazione di carte vincente in mano e RILANCIA il rialzo tassi (nonostante sappia che di fatto l’economia non è in grado di supportare il rialzo e l’inflazione latita)

    ciò per dare ai mercati quella classica rassicurazione banale del tipo “se la Fed alza vuol dire che l’economia va bene” ed effimera scossa!

    solo che se poi le cose andranno male il Bluf si scopre facile…. beh… allora se accadrà questo, se la yella sta escogitando questo…. ne vedremo delle belle sui mercati di tutto il mondo ! E’ il Casinò Fed amici, e il banco puo’ sbancare, è nelle regole del gioco anche questo no?! Solo che poi se sbanca il banco… beh… sbancano tutti![/B]

    • È esattamente quello che è accaduto dopo la crisi del ’29, ma credo che la Fed oggi abbia mezzi migliori per comprendere l’andamento dell’economia (sono certo che nell’ultimo meeting del FOMC la Yellen conoscesse già il contenuto del job-report di agosto pubblicato ufficialmente due settimane più tardi).
      Detto questo, sapere che nel FOMC c’è qualcuno che comincia a spingere per i tassi negativi non mi rassicura per niente, continuo a pensare che dopo una crisi così grave come quella del 2008 l’economia necessiti di due cicli economici di medio periodo (7 + 7 anni) per tornare ad un livello di equilibrio, e questo significa che un rialzo dei tassi ora potrebbe essere un errore storico di proporzioni clamorose. Certo, non rialzare i tassi significa gonfiare la bolla a dismisura, ma non sono affatto certo che la Fed sia pronta a farlo, non escludo dunque di poter vedere un rialzo dei tassi “shock” a dicembre come dice Lei

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