USA: Un Indicatore Alternativo Di Recessione

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Vedendo che, seppur l’economia americana stia rallentando la propria corsa, negli USA non vi è ancora la recessione della quale parlano diversi indicatori, siamo costretti ad affidarci ad altri tipi di indici per capire cosa sta succedendo oltreoceano

L’avrete notato, da un paio di trimestri diversi indicatori macro negli Stati Uniti sono entrati in una zona pericolosa mostrando l’esistenza di buone possibilità di recessione nel breve periodo.

Sebbene l’economia americana stia effettivamente rallentando la propria corsa, al momento non registriamo una recessione tecnica sul prodotto interno lordo. Questo ci porta a due conclusioni alternative:

1) O gli Stati Uniti manipolano i dati sul PIL

2) O dobbiamo cominciare a pensare che vi sia una determinante comune dietro all’errore degli indicatori macro, cosa che ci spinge a trovare altri indici alternativi

Per l’ipotesi 1, fatevi l’idea che volete. Prendete pure un foglio ed una penna e disegnate un grafico più o meno complesso dei possibili complotti che gli USA avrebbero potuto ordire dalla morte di Kennedy all’11 settembre, fate pure. Non diciamo che i complottisti abbiano sempre regolarmente torto, diciamo solo che nessuno di noi è una posizione tale da poter dimostrare la veridicità di un complotto così grande come quello della falsificazione dei dati sul PIL.

Dobbiamo quindi prendere in considerazione la seconda ipotesi.

Facendo una serie di ricerche tra paper accademici e non, troviamo diversi indicatori interessanti.
Tra questi oggi riportiamo l’indicatore di Paul McCulley (ex presidente di PIMCO), che misura l’andamento nel tempo degli ordinativi attribuiti in bilancio alle “spese in conto capitale”.

Le spese in conto capitale, intuitivamente, possono essere intese come una misura degli investimenti totali nell’economia, viste in contrapposizione alle spese in conto corrente. Ecco il grafico dell’indice:

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L’indicatore, come vedete, non è (ancora) ad un livello tale da farci parlare di recessione per l’economia statunitense.

Tuttavia, questo grafico ci dà un risultato coerente con quanto calcolato attraverso la nostra analisi tecnica sugli indici azionari di mezzo mondo: gli USA non sono in recessione, ma l’economia si trova in una fase di debolezza pericolosamente simile a quando la Federal Reserve ha dovuto lanciare il Quantitative Easing per avviare la ripresa.

Insomma per ora niente recessione, ma non vediamo tante ragioni per stare sereni.

 

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7 Comments on "USA: Un Indicatore Alternativo Di Recessione"

  1. Notato come gli indicatori escano in modo disallineato ma proprio per questo riescono il piu’ delle volte a garantire una NON perenne discesa delle borse?

    Es. ogni mese escono dei dati, alcuni si riferiscono al mese precedente (NFP), altri al mese ancora prima, altri a quello in corso (weekly jobless claims) e altri ai mesi futuri (es. super indice).
    In questo modo se in un mese ad es. inizia una contrazione, mentre nel mese precedente è stato tutto ok, appena escono i dati del mese in corso i mercati scendono, ma poi esce il dato relativo alla fiducia consumatori nel mese precedente che è positivo allora c’è il pretesto per la ricopertura, ma poi esce il superindice e si riballa, ma poi escono …e via via così.
    Facciamoci una domanda:
    se i dati uscissero tutti relativamente allo stesso periodo quando si inizia a ballare … si balla e non si finisce piu’! Stessa cosa dicasi per i rialzi.
    Di fatto pero’ non darei per scontato che una tale differenza di elaborazione dati dipenda dai tempi di elaborazione… forse forse sono stati proprio studiati questi tempismi per garantire una certa “stabilità”.

    Per la manipolazione l’unico dubbio potrebbe essere sulle cosiddette “revisioni”.
    Es. sui dati della disoccupazione americana a volte escono previsioni critiche che farebbero scendere il mercato es. finto: Agosto ammettiamo si prevede una forchetta da + 50k a +200k
    con 50 si scende, con 200 si sale.
    Esce 180k. Il mercato si riprende dal punto critico di media mobile 200 giorni
    Il mese dopo escono i nuovi dati CON la revisione definitiva dei dati precedenti e guarda guarda si viene a sapere che i posti di agosto sono stati + 24k!!!!
    Ma in contemporanea escono i dati del mese di settembre +240k
    Il mercato ancora una volta festeggia (dopo un balletto all’uscita inchiusura surclassa!)

    Domanda, se ogni mese uscissero i dati definitivi il mercato ad agosto sapendo che dalla forchetta 50k-200k sarebbero usciti 25k avrebbe spezzato la media mobile 200g e andato affondo! Mentre così il giochetto della revisione salva tutti!

    A volte anche quando il mercato è “tirato” viene fato il gioco inverso per farlo rifiuatare facendo uscire prima dati bassi di occupazione.

    Ecco, la manipolazione potrebbe esserci in questo.

    • Guardi sulla manipolazione non possiamo fare ipotesi che non finiscano nel complottismo e normalmente evitiamo di sbilanciarci così tanto in assenza di prove, i tempi tecnici di raccolta dei dati esistono anche nell’era di internet e non possiamo gridare allo scandalo con certezza. Quello che più ci stupisce (per modo di dire) è il fatto che le banche centrali conoscano regolarmente i dati macro rilevanti diverse settimane prima che vengano diffusi, e così ogni volta troviamo titoloni dei giornali che dicono: “La Fed ha fatto bene a non rialzare i tassi” visto che, come per magia, sono arrivati dati meno positivi del previsto dal mercato del lavoro. Ci piacerebbe che i media entrassero nell’ottica dell’idea che le banche centrali non prevedono proprio un bel niente, si limitano direttamente a sapere prima e meglio di noi cosa succede. Anche questo è un meccanismo di manipolazione dei mercati, ed è molto più semplice da dimostrare se vogliamo

  2. P.s. fatto caso invece ai dati all’italiana fatti per far parlare i TG?

    Qui c’entra la comunicazione!
    Es. in italia si parte nel 2016 con produzione industriale a gennaio +4% e su anno ammettiamo +6%. occupati 100k creati a gennaio e su anno sono +60k
    Il TG sbandiera in prima notizia (TG1 e TG2)
    A Febbraio inizia il calo -1% e occupati creati ZERO
    Cosa fa il TG1 ? “Produzione segna +5%” su anno e occupazione ancora in positivo + 200k su anno”

    Mese successivo
    industria su mese -0,5 occupati -20k
    cosa dice il TG1 insieme a TG2?
    Industria si mantiene in positivo segna +3,5 su anno e dati positivi arrivano anche sul fronte dell’occupazione dove seppur con una flessione di 20k di occupati l’occupazione è cresciuta di ben 180K rispetto a un anno fa!

    E così possono continuare a sbandierare i dati positivi finquando quel tesoretto del primo mese non è eroso e tutti pensano che va tutto bene e che questo governo è il massimo!.

  3. oggi:

    [url=http://www.finanzaonline.com/notizie/disoccupazione-in-calo-anche-settembre-ma-calano-gli-occupati-36-mila-543082]Disoccupazione in calo anche a settembre, ma calano gli occupati (-36 mila) | Finanzaonline.com[/url]

    tasso di disoccupazione scende MA calano occupati (-36mila occupati in meno)
    come puo’ essere?
    Semplice, il tasso di disoccupazione scende perchè ci sono piu’ sfiduciati che vanno ad infoltire la rosa di chi non cerca piu’ lavoro ERGO viene fatto uscire dal conteggio dei disoccupati
    Intanto pero’ ci sono + licenziati (-36.000 occupati).

    vediamo il TG delle 13:00 come fa passare la notizia (tutti pronti) (Dichiarazioni di Renzi comprese in prima pagina)

    Per quanto riguarda la Fed, attenzione al grande BLUF! (io vedo il rialzino a Dicembre.. e voi?)

  4. Detto fatto. che vi avevo detto?

    Visto il TG1?
    a differenza di LA7 che ha mostrato come il risultato del -0,1 nella disoccupazione derivi dall’aumento di scoraggiati che non cercano è lavoro ergo non sono piu’ conteggiati nelle rilevazioni il TG1 ha emesso il TOTOLONE Disoccupazione in calo, si rafforzano i dati positivi. E a seguito l’immancabile dichiarazione di Renzi sull’ottimo lavoro dell’attuale governo.

    In + la7 ha sottolineato i -30mila occupati.

    Se si pensa che doveva esserci il boom negli ultimi mesi per il terminare degli incentivi sulle assunzioni (che diminuiranno nel 2016) direi che la situazione non è tanto bella.

    • Guardi da espatriato evito con molta facilità di vedere il TG1 o altre porcherie simili, ma lei ha pienamente ragione. Ne parlavo con un conoscente che mi diceva come anche su Sky avessero sottolineato la storia del calo degli “attivi”. Sarà ignoranza, sarà censura, probabilmente entrambi (chi dà informazione non sa, e chi ha collocato chi non sa a dare informazione se la ride)

      • Esattissimo.
        Pensi lei, sfruttando la “leva” degli sfiduciati che non cercano + lavoro che escono dalla statistica dei disoccupati potremmo far scendere il tasso di disoccupazione al target dell’8% pre crisi!
        Penso sia questo che stanno oramai tentando di fare.

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