Italia: continua la crescita della fiducia dei consumatori (sarà vero ?)

istat

Secondo l’Istat, per il terzo mese di fila la fiducia dei consumatori Italiani è cresciuta, ma questo indice ci lascia sempre più perplessi

istat

Diciamoci la verità, quali sono le ragioni che dovrebbero portare i consumatori Italiani ad avere, improvvisamente, una gran fiducia nello stato futuro dell’economia Italiana ?
Da 3 mesi ripetiamo questo discorso, e sentiamo sempre più puzza di bruciato:

L’indice è ora al livello 98,3 (ben oltre il consenso iniziale che era 97,8), ma chissà perchè, quando prendiamo i numeri macroeconomici legati ai consumi abbiamo sempre dati scoraggianti.

Siamo di fronte ad un grave caso di schizofrenia ? Forse, vediamo il commento odierno dell’Istat sulla fiducia dei consumatori:

Il clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 aumenta, ad agosto, a 98,3 da 97,4 del mese di luglio.

Migliorano sia il quadro personale (da 98,7 a 98,9) sia, soprattutto, quello economico (da 94,8 a 97,6).

Anche le componenti che si riferiscono al quadro corrente e a quello futuro sono improntate al miglioramento: i rispettivi indici salgono da 96,1 a 96,9 e da 99,7 a 101,0.

Migliorano sia i giudizi che le previsioni sulla situazione economica del Paese: i relativi saldi aumentano passando da -127 a -118 e da -11 a -7. Quanto alle attese sulla disoccupazione, si rileva un relativo peggioramento delle aspettative (il saldo passa da 68 a 72).

Le valutazioni sulla situazione economica della famiglia peggiorano (il saldo dei giudizi passa da -62 a -67), mentre per le attese si registra un leggero miglioramento (da -16 a -15 il saldo). Per i giudizi sul bilancio familiare il saldo diminuisce da -16 a -17. Il saldo sulle opportunità attuali di risparmio registra un calo (da 134 a 121), mentre aumenta quello sulle possibilità future di risparmiare (da -51 a -44). Le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli migliorano, con il saldo che passa da -102 a -90.

Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo è in aumento (da 49 a 51). Le valutazioni sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indicano un aumento della dinamica inflazionistica (il saldo passa da -13 a -1).

A livello territoriale, la fiducia migliora nel Nord-ovest, nel Nord-est e al Centro; peggiora nel Mezzogiorno.

Ed ecco l’Istat ieri:

A giugno 2013 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,2% rispetto al mese di maggio. Nella media del trimestre aprile-giugno 2013 l’indice registra una diminuzione dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.

Nel confronto con maggio 2013, diminuiscono dello 0,2% sia le vendite di prodotti alimentari sia quelle di prodotti non alimentari.

Rispetto a giugno 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 3,0%, sintesi di diminuzioni pari al 2,9% per le vendite di prodotti alimentari e al 3,1% per quelle di prodotti non alimentari.

Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di giugno 2012, un calo sia per la grande distribuzione (-2,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%).

Nel confronto con il primo semestre del 2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell’1,8% e quelle di prodotti non alimentari del 3,5%, per una diminuzione complessiva del 3,0%.

Certo, un aumento della fiducia ha effetti positivi soltanto in futuro, ma qui l’impressione è che l’indice di fiducia dei consumatori stia davvero dando i numeri.

 

Altri articoli

Lascia un commento per primo

Leave a comment

Your email address will not be published.

*