La nomina da parte di Obama di Janet Yellen alla Presidenza della Federal Reserve è un segnale chiarissimo per i mercati: si continua sulla linea tracciata da Bernanke
In fondo è giusto così. Gli Stati Uniti non sono ancora pronti per un presidente “hawk” (“falco”) che alzi i tassi di interesse, è meglio optare per un altro “dove” (“colomba”), qualcuno che capisca che l’inflazione deve tornare a correre in America prima di poter immaginare un rialzo dei tassi.
Ecco a voi, quindi, Janet Yellen: la donna più potente nella Storia degli Stati Uniti d’America.
La nomina della Yellen era ormai attesa da settimane, dopo che il principale sfidante Larry Summers si era ritirato dalla corsa a sorpresa.
Janet Yellen è indubbiamente un’ottima economista, una che ha sempre dato l’impressione di conoscere perfettamente i problemi macroeconomici degli Stati Uniti anche quando la situazione era poco chiara (già nel 2006 la Yellen esprimeva forti preoccupazioni su quei dannati mutui sub-prime), è giusto così, quindi.
La nomina della Yellen rappresenta un forte calcio nel didietro al tapering e ai membri del FOMC che lo ritenevano ormai indispensabile, Janet Yellen sarà Presidente della Federal Reserve a partire dal Febbraio 2014, la sua candidatura dovrà passare attraverso il giudizio del Senato Americano e non dovrebbe essere bocciata (questo passaggio rappresenta quasi una “formalità”).
Qualche commentatore scrive che con la nomina di Janet Yellen il tapering non si vedrà fino al 2014, noi cominciamo, francamente, ad essere scettici perfino riguardo all’anno prossimo.
Non facciamo i conti senza l’oste, gli Stati Uniti in queste ore devono risolvere il problema dello shutdown e, soprattutto, del debt ceiling, ogni azione futura della Yellen dipenderà da quello che succederà in queste ore.
La prima reazione di Wall Street alla nomina di Janet Yellen è stata, ovviamente, positiva:
Pesa ancora troppo, però, l’incertezza politica e sarà così ancora per qualche giorno, dopodiché conosceremo la verità.
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