A Giugno tornano a crescere gli stipendi in Italia

salario euro

C’è da augurarsi che tutti questi dati positivi diffusi dall’Istat negli ultimi giorni siano veri, perchè in questo caso potremmo davvero dire di aver ormai superato la fase più critica della crisi

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Dopo il ritorno della fiducia dei consumatori e della fiducia delle imprese, esce un nuovo dato positivo per il nostro Paese: gli stipendi tornano a crescere.

In questo momento dove inflazionare il sistema sembra essere l’unico modo per ridurre il debito pubblico (per via della conseguente riduzione nel breve periodo del tasso reale di interesse), l’Istat ci dà quindi un’ottima notizia:

Alla fine di giugno 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 47,9% degli occupati dipendenti e corrispondono al 46,5% del monte retributivo osservato.

Nel mese di giugno l’indice orario delle retribuzioni contrattuali aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,5% nei confronti di giugno 2012. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2013, la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012.

Con riferimento ai principali macrosettori, a giugno le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,1% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a giugno presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (4,4%); agricoltura (3,1%); pubblici esercizi e alberghi (2,9%). Si registrano, invece, variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di giugno è stato recepito un solo accordo e nessuno è scaduto.

Alla fine di giugno la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 52,1% nel totale dell’economia e del 38,1% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 25,2 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 12,3 mesi per quelli del settore privato.

Si leggono ancora tanti dati impietosi (come quest’ultimo sui lavoratori in attesa di rinnovo del contratto, una patologia del mercato del lavoro Italiano), ma i motivi per credere in un futuro meno cupo ci sono tutti.

Abbiamo rielaborato i dati in modo da farvi capire come i salari sono cresciuti negli ultimi tempi (il valore di Dicembre 2010 è posto uguale a 100):

 

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