Gli ultimi dati trimestrali di Apple mostrano il vero dramma dell’azienda fondata da Steve Jobs: sono anni che non si vede un’innovazione da Cupertino, e il mercato ormai fatica a crescere

Il metodo di Steve Jobs era un’eccellente applicazione di quanto insegnano oggi le università di economia: una volta che un mercato entra in fase di maturità (cioè con tassi di crescita bassissimi), l’unico modo per dare una scossa al business è procedere con l’innovazione.Innovando, infatti, il mercato prende nuova benzina e torna a crescere a tassi esplosivi.

Certo, Steve Jobs è stato un genio moderno e per un comune mortale non è certo facile trovare un’idea strepitosa per innovare il Mondo, ma ormai è evidente a tutti che Apple ha bisogno di una scossa come in passato.

Da quando Jobs è scomparso, infatti, l’impressione è che il suo successore Tim Cook non sia mai stato all’altezza del suo predecessore. Apple vive del genio di un uomo passato a miglior vita, senza proporre nessuna idea che possa realmente stupire il Mondo là fuori.
Queste non sono opinioni nostre, ma, a quanto pare, è quello che dicono i dati dell’ultima relazione trimestrale che possiamo sintetizzare così:

- cresce il fatturato del primo trimestre:

- ma il margine di profitto lordo è lontano dai suoi massimi:

- nota importantissima, l’iPhone sta entrando in fase di maturità, i tassi di crescita delle vendite stanno scendendo a gran velocità:

- il dato peggiore, però, arriva dal mercato degli iPad, che ormai è ufficialmente maturo:

Dunque ci sembra chiaro che tra Steve Jobs e Tim Cook abbiamo assistito ad una grossa transizione aziendalistica: mentre il primo puntava tutto sull’innovazione sapendo che il mercato avrebbe seguito Apple, il secondo (per scelta o per carenza di idee) punta tutto sul brand “Apple” senza proporre grandi novità (al massimo viene aggiornato un prodotto già esistente, Cook non ha ancora “creato” un nuovo mercato).

Tutto va bene per ora, ma è evidente che la strategia di Cook non può durare. Apple non può procedere per inerzia, serve qualcuno che possa dare una nuova spinta come in passato all’innovazione nel settore.
Del resto, si sa, dopo la fase di maturità nel mercato della tecnologia arriva sempre il declino, e lì saranno dolori.