Apple si scusa con la Cina per lo sfruttamento dei lavoratori, cambierà qualcosa ?

890

A sorpresa, il CEO di Apple Tim Cook si è scusato con l’opinione pubblica Cinese per le condizioni di lavoro alla Foxconn, ma cosa c’è oltre alle scuse ?

890

Come vi avevamo già detto, l’opinione pubblica Cinese e la stampa locale sembravano essere sul piede di guerra con Apple nei giorni scorsi, che cos’è successo ora ?
In realtà Tim Cook si è limitato semplicemente a chiedere scusa alla Cina e, in particolare, ai lavoratori della Foxconn, per l’effettivo sfruttamento della manodopera che viene fatto in Oriente.

Qualcuno sostiene però, in modo maligno, che le vere scuse di Cook siano rivolte ai clienti Cinesi di Apple, nel senso che l’azienda fondata da Steve Jobs teme la nascita di un eventuale grosso movimento di boicottaggio dei propri prodotti.

Vediamo il video di Bloomberg:

Nell’intervista, l’avvocato Gordon Chang critica Tim Cook: “Così non cambia niente, […] sono solo scuse doverose, sta semplicemente prendendo tempo”. “Apple deve ancora affrontare questioni a lungo termine in Cina”

Già, ma cosa potrebbe fare Apple di più concreto ?
“Penso che potrebbe fare due cose” spiega Chang, “la prima è garantire che le assicurazioni lavorative Cinesi siano uguali a quelle che Apple garantisce già in Europa e negli Stati Uniti, così la gente non potrà più lamentarsi della discriminazione”.
La seconda cosa che non puoi fare è quello che Tim Cook ha fatto in Gennaio, cioè dire quanto è importante la Cina per Apple e ripetere che la Cina diventerà il loro miglior mercato… è un po’ come sventolare una bandiera rossa davanti ad un toro inferocito, perchè significa dire ai concorrenti Cinesi che conquisterai presto il loro mercato, e così loro utilizzeranno la politica e la stampa Cinese contro di te
, visti i legami tra Stato e imprese”

Per l’attuazione del primo punto ci vorranno decenni, il secondo passaggio invece è più sottile e psicologico; è chiaro che Apple potrebbe, con prezzi più accessibili, dominare con facilità il mercato Cinese, ma nel momento in cui un CEO si espone pubblicamente, deve pensare 100 volte a quello che sta per affermare, e valutarne a priori le conseguenze. Anche dietro un nobile atto come può essere quello di chiedere scusa (cosa che Steve Jobs non avrebbe probabilmente mai fatto) si nascondono dietrologie e strategie complesse, e noi, osservatori esterni, vediamo soltanto la punta dell’iceberg.

Altri articoli

Lascia un commento per primo

Leave a comment

Your email address will not be published.

*