Ammettiamolo: il primo trimestre dell’anno ha rappresentato, con ogni probabilità, un periodo negativo per l’economia statunitense, come evitare la recessione nel 2015 ?
(ripubblicazione articolo del 25 aprile 2015)
L’anno scorso il PIL statunitense risultò in calo del 2,1% nel primo trimestre dell’anno, ma i mercati reagirono bene con una doppia consapevolezza:
1) L’inverno 2013-2014 fu estremamente rigido per l’economia statunitense
2) La Fed stava ancora stampando dollari
Nel 2015, i dati anticipatori del PIL statunitense relativi al primo trimestre dell’anno ci hanno mostrato la stessa contrazione economica nel paese. Ci sono però due differenze:
1) Anche l’inverno 2014-2015 è stato duro, ma nulla di paragonabile con quello dell’anno precedente
2) Il QE della Fed è finito
Wall Street non sta più salendo, e si è collocata in una fase di lateralità indice di un atteggiamento attendista dei trader. Chi investe sta aspettando di capire meglio quando la Federal Reserve alzerà i tassi di riferimento dell’economia, cosa che, al momento, pare avverrà tra giugno e settembre.
Un primo trimestre con PIL negativo non spingerà il paese in recessione (ricordate sempre che la regola formale parla di “due trimestri consecutivi di contrazione”), gli occhi sono tutti puntati sul secondo trimestre.
L’indicatore dell’attività economica ECRI sta evidenziando una certa ripresa dai minimi visti questo inverno:
(Doug Short)
Tuttavia, c’è un solo modo per evitare la recessione negli Stati Uniti in questo momento:
(Doug Short)
Il modo è il seguente:
a) augurarsi che il ribasso del primo trimestre dipenda soltanto dal clima invernale
b) sperare che la Federal Reserve legga i dati sul PIL del secondo trimestre prima di tutti
Il punto a) è da leggersi come “speriamo che il 2015 vada come il 2014″, con un’incredibile crescita del PIL statunitense nel secondo (+4,6%) e nel terzo trimestre (+5%) dell’anno. Questo è possibile, ma poco probabile: ogni economista che si rispetti dovrebbe sapere che non si può crescere per sempre.
Il punto b), invece, serve da paracadute nel caso in cui alla contrazione del PIL nel primo trimestre segua un altro segno “meno” nel secondo trimestre. Se la Fed dovesse alzare i tassi in concomitanza con la diffusione di dati in contrazione per l’economia statunitense, gli USA (e con loro tutti noi) si troverebbero nella tempesta economico-finanziaria perfetta, e ci ritroveremmo improvvisamente nel 2008.
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