Crisi dei mercati emergenti, arrivano le prime vittime

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La crisi dei mercati emergenti inizia a mietere vittime. Brevan Howard, il primo hedge fund europeo e il terzo al mondo per asset gestiti (40 miliardi di dollari) ha scelto di chiudere un fondo da 2 miliardi di dollari specializzato in bond e valute delle nuove economie.

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La ragione è la deludente performance registrata dal fondo che lo scorso anno ha perso il 15 per cento. Il 2013, così come l’avvio del 2014, è stato disastroso per i mercati emergenti e, di riflesso, sui fondi che ci investono. La decisione della Federal Reserve di ridurre gli stimoli monetari ha innescato la retromarcia degli investitori che in passato avevano impiegato l’enorme massa di dollari a basso costo della Fed nei più redditizi mercati emergenti lucrando sul differenziale dei tassi. Un giochetto che per anni ha garantito ritorni a doppia cifra per molti big della finanza mondiale ma che ora si è inceppato. Sia perché la Federal Reserve ha iniziato una lenta retromarcia sulle scelte ultraespansive di politica economica, sia perché i mercati hanno iniziato a nutrire qualche dubbio sul possibile rallentamento delle principali economie emergenti (Cina in primis).

Per i fondi azionari e obbligazionari è stato così un tracollo. Epfr Global calcola che nel 2013 quelli specializzati nelle economie emergenti abbiano registrato deflussi per 59 miliardi di dollari. Un trend che si è intensificato nel 2014 con deflussi netti per 11 miliardi di dollari.

Dobbiamo aspettarci altre decisioni simili nel prossimo futuro? Sokratis vi terrà aggiornati.

Articolo tratto da ilsole24ore.com

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