Disastro Obama: ora la Casa Bianca vuole la “scala mobile” dei salari

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Dietro ad una proposta apparentemente equa e ottima per rilanciare i consumi si nasconde un enorme problema che la Casa Bianca non vede: la scala mobile scatenerà il mostro dell’inflazione (l’Italia ne sa qualcosa)

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È notizia di questi giorni che Barack Obama, tramite decreto, intende imporre al Congresso l’approvazione del sistema della scala mobile dei salari.
Un tempo, qualche lettore lo ricorderà, anche da noi i salari erano indicizzati all’inflazione. Veniva chiamato “sistema della scala mobile” nel senso che, per fronteggiare l’aumento dell’inflazione nel Secondo Dopoguerra, l’Italia aveva deciso di agganciare i salari al livello dei prezzi.

Che c’è di male, dirà qualcuno, nel voler un po’ di giustizia sociale contro quella belva feroce che è l’inflazione ? Quando gli stipendi salgono meno del livello dei prezzi allora il nostro potere di acquisto scende e, di conseguenza, i consumi calano portando il PIL a crescere meno del previsto.
Un adeguamento costante degli stipendi al costo della vita, dunque, sembra essere l’ottima risposta razionale al problema, ma state bene attenti perchè si rischia di trascurare un problema gigantesco che si nasconde dietro a quell’apparentemente nobile strumento che può essere la scala mobile.

Facciamo un esempio, supponiamo che oggi lo stipendio medio netto mensile nel Paese X sia pari a 1000 €.
Con un tasso annuo di inflazione pari al 2%, l’anno prossimo gli stipendi medi nel Paese X – che, dopo anni di proteste, ha adottato il sistema della scala mobile dei salari – saranno pari a 1020 € (il 2% in più, appunto).
Fino a qui tutto bene, il problema arriva con il tempo. L’anno prossimo gli stipendi saranno pari a 1020 €, lasciando il livello di ricchezza reale nel Paese X uguale all’anno precedente. Tuttavia, chi vive nel Paese X avrà l’impressione di essere più ricco grazie all’aumento di stipendio (è il meccanismo dell’illusione monetaria). Grazie a questo i consumi cresceranno (e così anche il PIL) e così anche i prezzi, portando l’inflazione oltre la soglia del 2%.
Immaginiamo che ora l’inflazione annua sia pari al 3%. Da 1020 € passeremo a 1050,60 €, e il meccanismo dell’illusione monetaria farà crescere ancora una volta i consumi, sebbene la nostra ricchezza reale sia identica a quella di due anni fa (quando i prezzi erano più bassi).

Capite bene che siamo di fronte ad una spirale inflazionistica (guarda caso, l’Italia dovette abolire tramite un magheggio di Craxi il sistema della scala mobile) alimentata da un’idea economica apparentemente molto giusta.
Inoltre, la scala mobile indicizza solo una parte degli stipendi e, dunque, trasferisce il peso dell’inflazione interamente su coloro i quali non hanno la fortuna di avere uno stipendio in continuo adeguamento all’inflazione (che non sono solo grandi manager e politici con stipendi elevatissimi, ma anche e soprattutto piccoli imprenditori che non sono in grado di stare dietro ad un sistema di retribuzioni così strampalato).

Nel malaugurato caso in cui Obama dovesse andare fino in fondo con la scala mobile, l’inflazione americana arriverà sicuramente alla doppia cifra.
Non osiamo immaginare che prezzi raggiungerebbe l’oro in questo caso, perchè la scala mobile è uno dei pochi metodi in cui la tanto temuta iperinflazione (finora invisibile) può arrivare in America.
Combinate i trilioni di liquidità che la Fed ha immesso nell’economia con la scala mobile e capirete perchè questa riforma dovrebbe far sudare freddo ogni economista che si rispetti.
Certo, il PIL salirebbe a tassi spaventosamente alti, ma i panettieri dovrebbero aumentare il prezzo del pane 3-4 volte a settimana (riuscite ad immaginarlo ? Uno scenario da Paese sudamericano).

 

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