E alla fine Moody’s conferma il rating dell’Italia

Moody's sign on 7 World Trade Center tower in New York

Dal giorno delle elezioni il taglio del rating di Moody’s sembrava imminente, guarda caso l’imminente formazione del governo ha bloccato l’agenzia Americana

Moody's sign on 7 World Trade Center tower in New York

Qualcuno di voi dirà che è scontato, ma, per l’ennesima volta, mi tocca ripetere che non lo è: le agenzie di rating sono tenute a giudicare la situazione passata delle finanze pubbliche di un Paese, la sola idea di far dipendere il rating dalla futura formazione o meno di un governo è contraria all’idea originaria delle stesse agenzie di rating.

Una consolazione: se anche Moody’s avesse tagliato il rating, sarebbe cambiato poco per i mercati, i quali sanno che le agenzie di rating hanno perso molta credibilità rispetto al passato. Potremmo dire che, ormai, il giudizio di un’agenzia di rating vale esattamente come una semplice raccomandazione di Borsa (del tipo BUY, SELL, ecc.), per cui qualcuno si fida, qualcuno no, ma chiunque sa che un taglio del rating non è una verità assoluta vincolante per un Paese.

D’altronde non avete anche voi l’impressione che in Italia le minacce di taglio di rating siano state snobbate alla grande ? In questi giorni ho sentito dire cose come: “Servono riforme”, “L’Europa ci guarda”, “Per l’Europa non c’è rischio di epidemia dall’Italia” e altro, non ho mai sentito nessuno dire in modo preoccupato: “Moody’s ci guarda”, e meno male.

Altri articoli

Lascia un commento per primo

Leave a comment

Your email address will not be published.

*