L’indice PMI, ovvero un buon indicatore che si può utilizzare per prevedere l’andamento del PIL nel breve periodo, sta lanciando segnali preoccupanti da Roma e Parigi
(ripubblicazione articolo del 5 novembre 2014)
Dei dati francesi, in realtà, non siamo particolarmente stupiti (il PMI di Parigi ha deluso le attese della vigilia per molti mesi di fila ormai):
Riteniamo che sia più preoccupante (e, a giudicare dai rumors sui mercati, più inattesa) la situazione dell’Italia:
L’indice PMI italiano è sceso ufficialmente in zona negativa (cioè sotto il valore limite dei 50 punti base), il che, come suggerisce il grafico, ci fa credere che ci siano rischi elevatissimi di una nuova contrazione del settore manifatturiero e, probabilmente, dell’intera economia italiana.
Secondo noi stiamo semplicemente assistendo ad un aggiustamento ciclico: dopo una debolissima ripresa economica (che si è vista in realtà per un solo trimestre), ora sta arrivando un’altrettanto debole contrazione del settore manifatturiero.
Come diciamo da tempo, ormai siamo entrati nella fase di stagnazione economica, aspettatevi quindi un andamento simile a quello descritto precedentemente in molti altri indicatori macroeconomici.
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