Germania: punti di forza e pericolose debolezze

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Che la Germania abbia cavalcato la spinta data dall’introduzione dell’Euro è ormai una questione sotto gli occhi di tutti, ma come mai questo è successo ?
Le ragioni sono tantissime e, per tale ragione, difficili da individuare, ma cerchiamo qui di parlare della macchina (quasi) perfetta che è il sistema industriale tedesco.

La Germania si basa sul modello dell’economia sociale di mercato, un sistema economico che, seppur fortemente incentrato sulle gerarchie di potere nelle imprese, incentiva (o, meglio, obbliga) le diverse forze a collaborare.

Il “principio della collaborazione” trova piena corrispondenza nell’istituzione del cosiddetto Dual Bord. Nelle società tedesche infatti al Consiglio di Amministrazione è sempre affiancato un Consiglio di Sorveglianza.
Addirittura, è il Consiglio di Sorveglianza (CdS) a nominare i membri del Consiglio di Amministrazione (CdA), ma qual è la vera peculiarità di questo sistema ?
La cosa sicuramente più significativa è il fatto che nel CdS è presente una rappresentanza dei dipendenti, la quale ha dunque voce nella nomina e nel monitoraggio del CdA.

Un altro punto di forza è probabilmente la non necessità di interventi statali nell’economia, caratterizzata dunque da un forte carattere liberista. Lo Stato si dichiara però disponibile al supporto di iniziative economiche di pubblico interesse.

Ma questo sistema economico ha difetti ? Sicuramente, il problema è che molti considerano erroneamente la Germania una superpotenza indistruttibile (e questo spiega anche i tassi bassissimi dei Bund).
Se analizzassimo bene il sistema tedesco, noteremmo una grave falla: poche imprese sono quotate in Borsa, in quanto l’idea comune in Germania (come in Italia) è che sia molto meglio affidarsi agli intermediari finanziari (su tutti, le banche) per ottenere capitale, piuttosto che ai mercati. Questa caratteristica è tanto evidente in Germania che è giusto parlare di Hausbank, ovvero banche sempre più presenti nella conduzione delle imprese, arrivando perfino a possederne partecipazioni con fini di garanzia sui prestiti erogati.
Finché le banche tedesche saranno in salute, tutto andrà bene.
Cosa succederebbe però se una banca regionale (forma giuridica bancaria tipicamente tedesca) andasse in crisi di liquidità ? C’è da tremare al solo pensiero.
In Italia, una crisi bancaria sarebbe riservata per il periodo delle elezioni, ma si sa, l’Italia non è un paese serio. Auguriamoci che, passate le elezioni politiche autunnali tedesche, nessuna banca trovi improvvisamente grossi buchi nei propri bilanci, perché allora saremmo di fronte ad una tragedia difficilmente immaginabile, altro che Grecia & co.

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