Gli analisti non hanno capito quasi niente delle intenzioni del Giappone

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Sono tante le versioni che circolano sull’esperimento monetario Giapponese, ma tutte le previsioni degli analisti in merito si rivelano essere puntualmente sbagliate

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Prendiamo soltanto l’ultimo errore: il tasso di crescita della base monetaria.

Gli analisti prevedono una crescita praticamente verticale della base monetaria, come se la classe politica Giapponese fosse lì soltanto per stampare Yen su Yen.

Il tasso di crescita della base monetaria è molto alto (fonte), ma è regolarmente stato più basso delle previsioni. Oggi, ad esempio, la Bank of Japan ha diffuso i suoi dati ufficiali: il tasso di crescita della base monetaria si attesta al 36%, davvero molto alto, ma le previsioni davano, in media, un tasso di crescita ben superiore al 40%. Se andassimo a vedere tutte le previsioni dei mesi scorsi, noteremmo la stessa tendenza a sopravvalutare il tasso di crescita effettivo.

L’asta dei titoli Giapponesi a 10 anni ha fatto registrare un “preoccupante” rialzo dei rendimenti di ben 0,023 punti percentuali (sarcasmo), e vari analisti stanno rosicando ad un tasso ancora maggiore di quello Giapponese (per ora piuttosto basso, visto l’odierno 0,883%) perchè si aspettano il fallimento del Giappone. Così, da un giorno all’altro: secondo costoro il Giappone (che intanto sarà il primo Paese ad uscire dalla crisi mondiale insieme agli USA, ma lasciamo parlare i gufi ancora per un po’) si troverà a non avere più liquidità ? E la svalutazione non sta funzionando ? Come si spiega dunque il crollo dell’export della Corea del Sud, maggiore rivale commerciale del Giappone ?

Cerchiamo di prenderla con filosofia, alla Giapponese: sediamoci a gambe incrociate e aspettiamo che il nemico ceda di fronte all’incontestabile forza della realtà dei fatti.

 

 

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