È finita, gli economisti pro-austerity si sono arresi, e anche i politici stanno lentamente tornando sui propri passi, la Storia si ripete: tutto come negli anni 30
Fine, game over.
Gli economisti di Harvard pro-austerity hanno ammesso l’errore commesso nei propri studi accusando maldestramente il software Excel, il professor Ferguson (quello che aveva accusato Keynes di “non essere interessato alle future generazioni in quanto omosessuale e senza figli”) ha fatto una pessima figura di fronte ai dati dell’economia reale e di fronte ad altri professori (evidentemente più infomati su Keynes di lui), tanto che ha pubblicamente chiesto scusa.
La Francia si ribella all’austerity, Draghi vince la sua battaglia sulla Germania nel board della BCE tagliando i tassi, Barroso rilascia dichiarazioni contro l’austerity, e l’Italia sembra pronta a schierarsi al fianco della Francia contro Berlino.
Paul Krugman ha scritto qualche settimana fa:
La teoria dell’austerità espansiva è stata confutata, e perfino il FMI dice che i moltiplicatori di breve periodo hanno una dimensione notevole. La “linea rossa” tracciata sul limite del debito pubblico al 90% del PIL si è rivelata essere un artefatto di matematica distorta. I “vigilanti delle obbligazioni” rimangono invisibili, e la “fatina della fiducia” si rifiuta di fare la sua apparizione. Chiaramente, l’economia di austerità è implosa (e anche qualche suo prominente sostenitore sembra essere sul punto implodere).
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