In un grafico, ecco perchè Detroit è fallita

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Diciamo che Detroit sta agli Stati Uniti come Torino sta all’Italia, quando parli di Detroit con un Americano questo ti risponderà parlando probabilmente del settore automobilistico, settore sempre meno importante per il PIL degli USA

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Negli anni Sessanta l’automobile rappresentava una quota importante del PIL Statunitense, erano gli anni della “borghesizzazione” delle famiglie Americane e del grande ingrandimento delle piccole città.

Tra queste città c’era anche quella di Detroit, una città che, per dirla tutta, non sarebbe mai diventata così nota come è oggi se non fosse stato grazie al settore automobilistico (forse pochi di voi sanno che la produzione del famoso “T Model” della Ford ebbe inizio a Mack Avenue, a Detroit.

Da quel momento (siamo all’inizio del Novecento) cambiò tutto per Detroit, fino a quando il settore automobilistico raggiunse il suo apice negli anni Sessanta, quando comprare un’automobile non era solo una necessità per gli Americani, ma anche, diciamocelo, una moda (l’automobile era l’iPhone di quegli anni).

Una volta raggiunto l’apice, però, puoi solo scendere:

auto sales

Come vedete, il settore automobilistico è diventato sempre più irrilevante rispetto al PIL degli USA, questo perchè, da un lato, il PIL cresce sfruttando soprattutto le nuove tecnologie, dall’altro il settore automobilistico non ha avuto grossi scossoni negli ultimi decenni (se escludiamo il recentissimo caso di Tesla).

Questo fatto, insieme alle altre ragioni di cui vi abbiamo parlato, ci segnala che il problema di Detroit ha origini lontane nella Storia, e ci fa capire come mai la notizia del fallimento della città non abbia sconvolto i mercati.

 

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