Italia: quanto può crescere la disoccupazione ?

Elsa Fornero

Quello che ci preoccupa maggiormente per il nostro Paese è l’apparente inarrestabilità della crescita del tasso di disoccupazione, come si può possibilmente parlare di crescita in uno scenario del genere ?

Elsa Fornero

A Ottobre 2013 il tasso di disoccupazione giovanile è a quota 40,2%, un numero da Paese morto e fallito. Il tasso di disoccupazione generale si attesta oggi al 12,3%, e anche questo mostra ben pochi segni di cedimento.

I dati sono da depressione (non solo economica).
Questo è il tasso di disoccupazione generale:

Siamo sempre al di sopra della linea di tendenza degli ultimi 4 anni (i dati partono da Gennaio 2010 e ormai siamo quasi all’inizio del 2014), parlare di ripresa in Italia è una gigantesca menzogna, non serve un premio Nobel per leggere il grafico precedente.

Questo invece è il tasso di disoccupazione giovanile (asse verticale a destra) confrontato con l’andamento del PIL (asse a sinistra):

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È ancora troppo presto per dirlo, ma è probabile che, vedendo i dati, la riforma Fornero abbia stroncato una possibile inversione di tendenza nel tasso di disoccupazione giovanile che sembrava essere arrivata nella Primavera 2012 (i dati dell’Autunno dello stesso anno segnalano un netto rialzo della disoccupazione tra i giovani). Adesso siamo tornati ben al di sopra della linea di tendenza degli ultimi 6 anni, per ora non ci sono motivi per immaginare un’inversione di tendenza.

In effetti il successore della Fornero aveva detto, alla formazione del Governo Letta: “La Riforma Fornero va cambiata perchè è pensata per un’economia in crescita”, ovviamente poi è arrivato il dietrofront dettato da Bruxelles e dal suo stramaledetto limite al deficit di bilancio.
Come detto, non ci sono commenti per lo stato attuale del nostro mercato del lavoro, o si cambia l’Euro oppure bisogna uscire subito da questo sistema, temete il crollo della Borsa e l’esplosione dello spread ? Sì, ma tranquilli, quello arriverà anche al termine dell’austerità quando ci si renderà conto che non avremo più soldi in cassa nemmeno per pagare il pieno delle auto blu (priorità assoluta in questo Paese di matti).

 

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