Italiani sempre più poveri (ma non tutti)

++ MPS: VISCO VEDE PATUELLI, BANCHE ITALIANE SOLIDE ++

I dati ci illustrano uno Stato in impoverimento. Ma poi andando a fondo scopriamo realtà sconcertanti che certificano il fatto che il Bel Paese non ha futuro (ahimè) - tratto da Intermarket&more

++ MPS: VISCO VEDE PATUELLI, BANCHE ITALIANE SOLIDE ++

Scattare un’istantanea dello stato di salute delle famiglie italiane non è certo una cosa semplice. Dire che, in generale, la situazione è in peggioramento, è abbastanza ovvio, visto le condizioni dell’occupazione e della pressione fiscale.
La Banca d’Italia ha recentemente prodotto un report che fotografa la situazione e crea quello che si può definire un “Bilancio” per le famiglie italiane.
Ecco cosa risulta da questo report (scaricabile CLICCANDO QUI) 

Tra il 2010 e il 2012 le condizioni economiche dichiarate dalle famiglie intervistate sono peggiorate (…) Tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato in termini nominali del 7,3 per cento, quello equivalente del 6; la ricchezza media è diminuita del 6,9 per cento. (…) 

Tra il 2010 e il 2012 il deterioramento delle condizioni economiche, in termini di reddito equivalente fatta cento la media generale, è stato più accentuato per i lavoratori indipendenti (il cui indice passa da 144 a 138 per cento della media) rispetto a quello dei dipendenti e delle persone in condizione non professionale (entrambi stabili intorno rispettivamente a circa 109 e 91). Solo l’indice relativo ai pensionati sale da circa 108 a 114. La flessione ha riguardato tutte le classi di età ad eccezione degli anziani, per i quali l’indice passa da 106 a 114.

Tante belle parole per poter dire, in estrema sintesi, che qui, in Italia (parlo di noi comuni cittadini) si è tutti più poveri. Eccovi alcune slide estratte direttamente dal report che ritengo particolarmente significative che vi illustrano alcune curiose situazioni.

Ricchezza netta per famiglie divisa per classi di età

Questo è uno dei grafici che preferisco (si fa per dire) dove si mette in evidenza uno dei mali dell’Italia. La classe più “anziana”, quella che ha i “diritti acquisiti” e non è disposta a cedere nulla, ha una ricchezza che, dal 1991, è addirittura salita. Sono quelle persone che ancora non sono in pensione ma appartengono alle “lobby” che comandano il mercato e la politica. Non tutti, ci mancherebbe.

E proprio come loro, la classe degli “oltre 64 anni” non ha certo visto l’impoverimento. dal 1991 l’indice per questa categoria è passato da 70 a 105. Ora, fatico a pensare che TUTTI i pensionati si trovino in questa situazione. E quindi? C’è qualcuno, e sono tanti, che non hanno sentito per nulla la crisi e che anzi, si sono persino arricchiti, di cui probabilmente buona parte senza lavorare più!

Ma veniamo alla parte drammatica del grafico. L’età “di mezzo” (45-54) ha visto un peggioramento, peggio ancora la categoria precedente (35-44) e poi…gli under 35 anni…

Signori, questa è la fotografia che i signori che governano devo avere BEN chiara e che vi chiedo di condividere questo post coi VOSTRI CONTATTI rendendo i vs contatti più consapevoli alla follia a cui stiamo assistendo.

E’ evidente da questo grafico che il futuro dell’Italia è segnato. Ovvero, NON C’E’ futuro! E sempre questo grafico ci illumina sul fatto che le riforme DEVONO andare a colpire quelle classi che oggi si trovano in condizioni più agiate, quelle insomma che hanno nel corso degli anni, anche tramite lotte sindacali, acquisito dei diritti e che oggi non li vogliono ledere. Signori, il mondo è cambiato e bisogna accettare la nuova realtà. TUTTI e ripeto TUTTI devono dare il loro contributo se si vuole provare a ripartire. So che questo discorso sembrerà impopolare ma è necessario. Se non si vanno a colpire tutte le categorie dei lavoratori a TUTTI i livelli, e in particolar mondo quelle LOBBY iper protette, anche dove la spending review doveva colpire duro e che invece non ha nemmeno sfiorato le buste paga.

Sempre più concentrata la ricchezza in Italia. Il 10% delle famiglie più ricche possiede il 46,6% della ricchezza netta totale (45,7% nel 2010). La quota di famiglie con ricchezza negativa è invece aumentata al 4,1% dal 2,8% del 2010. La concentrazione della ricchezza è pari al 64%. (…) La povertà è salita invece dal 14% del 2010 al 16% nel 2012, rileva ancora la Banca d’Italia precisando che un povero su tre è immigrato. Nell’indagine biennale sui bilanci delle famiglie, l’istituto centrale individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l’anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone).

In Italia metà delle famiglie vive con meno di 2.000 euro al mese e la distribuzione dei redditi resta sempre asimmetrica. In particolare, solo la metà delle famiglie ha un reddito annuo superiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese), mentre un 20% conta su un reddito addirittura inferiore ai 14.457 euro (1.200 euro al mese). Il 10% delle famiglie a più alto reddito, invece, percepisce più di 55.211 euro. (Source)

Forse non vi rendete conto della gravita della frase sopra esposta. La metà delle famiglie vivono con MENO di 2000 € al mese e 1/5 (20%) vive con 1200 €. Facciamoci due conti. Affitto (perchè comprare una casa è ancora dura), spese varie, cibo, abbigliamento e quant’altro. Come fa una famiglia a campare con 1200 € al mese? E ovviamente i nuovi poveri sono i più giovani, costretti (finchè si può) a vivere sulle spalle dei genitori.

Parlavamo di Immobiliare? Eccovi serviti. Un grafico vale più di mille parole.

Chiudo con un ultimo grafico, che fotografa la situazione reddituale a seconda dell’attività lavorativa. Tenetevi forte perchè c’è da ridere.

Autonomi: oscillano come la crisi, ovviamente il dato sarebbe da completare con il sommerso, ma questa è un’altra storia. Prendiamolo per buono. Sono giustamente loro quelli che hanno il reddito maggiore. A seguire….ci saranno i lavoratori dipendenti? NEIN! I dipendenti hanno visto collassare il loro stipendio. Sul secondo gradino del podio abbiamo loro, i PENSIONATI!

Credo che di carne al fuoco per discuterne insieme qui ce n’è già fin troppa.

Una fotografica impietosa e realistica di un paese che così montato non ha più ragione di esistere. E’ morto e sepolto. Se prima lo temevate, ora lo sapete proprio. E queste slide lo testimoniano.

 

Articolo tratto da “Intermarket&More

 

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