La Cina Vieta Le Vendite Allo Scoperto A Shanghai (Ma Non Servirà)

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Siamo alla disperazione, il governo centrale cinese ha deciso di imporre un divieto a tempo indeterminato sulle vendite allo scoperto a Shanghai; storicamente, questo è stato un errore

Sul mercato, normalmente, abbiamo due soggetti: chi compra e chi vende.

Dato che il mercato finanziario non è un mercato normale, registriamo la presenza di un terzo soggetto: colui che prende in prestito un titolo non proprio, lo vende e poi lo ricompra ad un prezzo inferiore rispetto a quello a cui lo ha venduto. Questa pratica è nota come “vendita allo scoperto” (o “short selling”), ed è stata accusata in passato di aver cannibalizzato le borse mondiali nei peggiori momenti di crisi.

Ora, per quanto a uno possano stare antipatici i cattivi speculatori che vendono allo scoperto, è folle pensare che siano questi ultimi a causare le grandi crisi finanziarie. La speculazione non causa una crisi di norma, la speculazione è soprattutto una conseguenza della crisi. Quando le cose si mettono male, infatti, è più che legittimo che chi investe cerchi di proteggere il proprio capitale, sarebbe ipocrita affermare il contrario.

Detto questo, gli ultimi 100 anni di Storia economica ci hanno dato due lezioni importanti:

1) Quando le cose si mettono davvero male sui mercati finanziari, il governo centrale vieta le vendite allo scoperto (in maniera graduale o improvvisa)

2) Vietare le vendite allo scoperto ha sempre portato ad un aggravarsi della situazione sui mercati

La lezione numero uno è nota a tutti i governi centrali mondiali. La lezione numero due (cioè la più importante), invece, sembra essere difficile da afferrare.

È notizia di pochi giorni fa che la Cina ha deciso di vietare le vendite allo scoperto a Shanghai, ma la Storia è già pronta a ripetersi:

nyfed short sale

Ora, perché mai accade questa cosa ?

La risposta ve l’abbiamo già data: la speculazione non causa una crisi finanziaria, la speculazione è una conseguenza di una crisi finanziaria.

Accade dunque che, eliminando quella minoranza assoluta sul mercato rappresentata dagli scopertisti, si ignora un problema ben più grande: coloro i quali hanno deciso precedentemente di comprare azioni. Bloccare gli scopertisti è un messaggio chiaro al mercato: le cose stanno per mettersi male. Ed ecco che, come per magia, chi aveva comprato azioni prima si precipita a vendere i propri titoli, magari acquistati con denaro non proprio:

china-margin-debt

E, tanto per la cronaca, l’indice che più di ogni altro anticipa il PIL ci sta dando una conferma dei timori del Governo: le cose stanno per mettersi male in Cina.

Stiamo parlando dell’indice PMI:

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(Zero Hedge)

Seguendo la logica di Pechino, i prossimi passi sono:

1) Vietare ogni vendita di titoli azionari (già immaginiamo le pubblicità in TV: “Un’azione, è per sempre”)

2) Obbligo di emissione di nuove azioni per le società quotate (altrimenti come si fa a comprare se nessuno può vendere ?)

3) Altre assurdità

Non fraintendeteci: alla fine lo Stato vincerà ancora in quanto è completamente folle cercare di averla vinta contro un governo come quello di Pechino che sforna dati macroeconomici falsi da generazioni. Tuttavia, ci auguriamo che quanto è accaduto, sta accadendo e accadrà faccia capire all’occidente che il mercato azionario di Shanghai non è un mercato serio, e non lo sarà fino a quando non si avvicinerà almeno a quello di Hong-Kong.

 

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