La strana storia di Matteo Renzi: da rottamatore a filo-Prodiano

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Il sostegno che Renzi ha dato alla candidatura di Romano Prodi deve far riflettere: cos’è successo al rottamatore del Pd ?

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Strano, molto strano. Qualcuno accusa Renzi di incoerenza, altri immaginano oscure dietrologie, come mai questa svolta da parte del Sindaco di Firenze ?

In realtà non sembrerebbe esserci nulla di strano: Renzi ha sempre espresso stima per Romano Prodi, lo ricordiamo anche un anno fa a “lezione” dal Professore.

D’alema, Bersani, Bindi, Marini, ecc. Tutti da rottamare per Renzi, tranne uno, il capo dei capi: Prodi. E in effetti il rottamatore se l’è sempre presa soltanto con chi ha gironzolato negli anni intorno all’ex Presidente del Consiglio, ma mai una volta con chi stava al vertice della Sinistra da rottamare.

E c’è da dire che anche Prodi ha dimostrato, con varie dichiarazioni pubbliche, di contraccambiare tutta la stima che Renzi ha per lui.

Se uno straniero aprisse un quotidiano Italiano oggi sarebbe molto confuso: Renzi, il rottamatore, sostiene Prodi, che è sostenuto anche da Bersani che però prima (24 ore fa) sosteneva Marini per accordarsi con il Pdl, Pdl che ora sarebbe pronto a rivotare, da solo, Marini o la Cancellieri, Ministro dell’odiato governo dell’odiato traditore Monti che ha osato ricandidarsi quando aveva detto che non l’avrebbe mai fatto. A chiudere il quadro, il M5S vota Rodotà, un ottantenne con doppia pensione, giudicandolo un politico anticasta e “fuori dal giro”, ma almeno loro lo fanno sulla base di una votazione consultiva online.

C’è da diventare tutti matti qui.

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