L’aumento dell’IVA rimandato a Gennaio

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Nel Paese dei Balocchi, un Governo vicino al baratro di un Paese già in caduta libera rimanda l’aumento di una tassa aumentandone altre sperando che qualcosa cambi in futuro: nulla di nuovo

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Aumento dal 1° ottobre di 2 centesimi della benzina. E incremento da 101 a 103 degli acconti Ires e Irap di novembre sulle società di capitali. Un doppio intervento da oltre 1 miliardo per prolungare a fine anno la sterillizzazione dell’aliquota Iva del 21% che a salirebbe al 22% dal 1° gennaio 2014 ad esclusione delle sigarette e dei tabacchi in genere per i quali il balzello sarebbe immediato seppure accompagnato da una riduzione dlele accise. Sono questi i pilastri su cui poggia il decreto preparato dal ministero dell’Economia da sottoporre alla prossima riunione del Consiglio dei ministri. Che al momento è ancora congelata in attesa degli sviluppi degli incontri del premier Enrico Letta appena rientrato dagli Stai Uniti, a cominciare da quello con il capo dello Stato.

Il provvedimento prevede anche un ulteriore rifinanzianmento della Cig per gli ultimi mesi dell’anno per 330 milioni e delle missioni internazionali di pace per oltre 265 milioni. E soprattutto apre la strada alla manutenzione contabile da 1,5-1,6 miliardi per rientrare sotto il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil. Un’operazione, quest’ultima, da realizzare con tagli semi-lineri alla spesa per non meno di 400 milioni e l’accelerazione delle procedure di dismissione di una prima fetta di immobili dello Stato per non meno di 1 miliardo.

Arrivano anche 35 milioni per la social card, 190 milioni per l’istituzione del Fondo per fronteggiare l’emergenza emigrazione e 20 milioni per l’accoglienza di minori sdtranier non accompagnati.

Ricco anche il pacchetto sugli enti locali, che si apre con l’integrazione di 120 milioni per la dotazione del fondo di solidarietà comunale 2013 così da assicurare ai sindaci il gettito Imu. Tra le misure anche nuovi interventi sul versante dei pagamenti dei debiti della Pa con particolare atenzione ai debiti fuori bilancio e al monitoraggio su pagamenti degli enti locali effettuati con la liquidità trasferita dalle Regioni.

Il governo inoltre potrebbe fornire nuove garanzie dello Stato su operazioni finanziarie che hanno come oggetto strumenti derivati. In sostanza si punta a ricorerre alla prestazione di garanzia attraverso il cosiddetto “collateral” bilaterale, così da adeguare la gestione del protafoglio di strumenti derivati ai nuovi regolamenti del settore finanziario. Si punta così a favorire un collocamento dei titoli di Stato più agevole e economico alleggerendo l’esposizione creditizia delle controparti bancarie.
La bozza contiene anche un intervento ad hoc sui collegi sindacali delle società partecipate: non costuisce causa di ineleggibilità e decadenza l’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente con l’amministrazione titolare della partecipazione societaria.

 

Articolo tratto da “Il Sole 24 Ore”

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