L’Italia non chiederà un allentamento dell’austerity a Bruxelles

enrico letta

Letta intende rispettare gli accordi presi con Bruxelles dal Governo Monti, spronando la crescita, un’impresa quasi impossibile

enrico letta

Io spero che Enrico Letta (o meglio, il suo Ministro dell’Economia Saccomanni) non creda nell’idea assurda dell’austerità espansiva; esiste infatti una scuola di pensiero (dura a morire) che sostiene, nonostante gli evidenti fallimenti dell’austerity, che il pareggio di bilancio sia la condizione primaria per una crescita sostenibile.

Come vi avevamo già detto, abbiamo loschi sospetti sulle idee economiche del Ministro Saccomanni, ma occorre vederlo all’opera prima di giudicarlo. Già questo governo ha detto una cosa giustissima: la riforma Fornero è una riforma pensata per economie in crescita, ragione per cui sarà probabilmente cambiata (che dite, forse sostituire la Fornero con il Presidente dell’ISTAT è una scelta azzeccata ?).
Detto questo, la matematica non è un’opinione, ci sono due possibilità per trovare i soldi necessari ad attuare l’agenda Letta: emettere altro debito pubblico (cosa che l’europa non ci lascerebbe fare) o tagliare in modo pesante la spesa pubblica, ma stando ben attenti: tagliare la spesa pubblica può significare affossare ulteriormente la domanda interna, ogni euro tagliato per la spesa pubblica va usato per stimolare i consumi, l’ideale sarebbe aggredire la pressione fiscale il più possibile.

Se però non sarà così, allora vorrà dire che il Governo Letta sarà solo un altro bluff.

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