Russia: Obama comincia a sanzionare le banche (ora si fa sul serio)

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Dopo che la borsa russa aveva risposto alle prime sanzioni di Obama verso gli uomini più fidati di Putin con una sonora pernacchia, gli Stati Uniti hanno cominciato a fare sul serio: ora le sanzioni arrivano per una grande banca russa

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Nel caso vi foste persi la prima puntata, in questo post vi abbiamo parlato delle prime sanzioni della Casa Bianca verso l’entourage di Vladimir Putin per l’annessione – giudicata illegale dall’Occidente – della Crimea alla Russia.

La prima reazione dei mercati, lo ricorderete, era stata una solenne alzata di spalle, perchè le prime sanzioni erano state tanto innocue quanto previsto. Uomini e donne di Putin avevano ricevuto un divieto di mettere piede negli Stati Uniti e possedere asset americani.

“Inaspriremo le sanzioni se la Russia continuerà nella sua azione offensiva” aveva detto Obama nella conferenza stampa convocata per annunciare le prime sanzioni, il giorno dopo Putin ha minacciato: “Potremmo rivedere la nostra posizione sulle discussioni per il nucleare con l’Iran”.
Ovviamente, dopo questa dichiarazione la Casa Bianca ha deciso di inasprire le proprie sanzioni verso la Russia.
Oltre ad allungare la lista dei sanzionati, Washington ha messo in campo un’arma grave: che cosa succede se le sanzioni non riguardano burocrati di Stato ma un’intera banca ?

La Rossiya Bank, accusata di essere finanziariamente legata a gran parte delle persone sanzionate dagli USA, non potrà detenere asset americani a tempo indeterminato (cioè fino a quando le acque non si saranno calmate). Inoltre, VISA e Mastercard hanno congelato le carte intestate a persone con un conto corrente in quella banca.
Ovviamente, la borsa in Russia è crollata:

Aspettiamo la prossima mossa della Russia, ma oggi abbiamo capito che gli USA fanno sul serio.

 

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