UBS: domani la BCE taglierà i tassi

BCE euro

Giovedì seguiremo come di consueto la conferenza stampa di Mario Draghi in diretta streaming, nel frattempo UBS è certa: la BCE è pronta a tagliare i tassi

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L’euro si conferma in calo sul dollaro a causa della flessione a sorpresa dell’inflazione nella zona euro che ha innescato attese di nuove misure da parte della Bce per rafforzare l’economia. L’inflazione della zona euro si è attestata allo 0,7% a ottobre, a fronte di una previsione di una lettura piatta all’1,1% e ben sotto il target della Bce del 2%.

L’euro è così sceso a un minimo di 1,3517 dollari, il livello più basso dal 17 ottobre. Ora scambia a 1,3519 dollari. “Alla luce dei nuovi dati sull’inflazione abbiamo cambiato idea circa le prossime mosse della Bce e ora ci aspettiamo un taglio dei tassi al prossimo meeting del 7 novembre”, prevede Reinhard Cluse, analista di Ubs.

Allo scorsa riunione del 2 ottobre il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariato il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento allo 0,5%, il minimo storico, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale all’1% e quello sui depositi presso la Banca centrale allo 0%.

“Ora ci aspettiamo che la Bce abbassi il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento di 25 punti base allo 0,25% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale di 50bps allo 0,5%. Mentre dovrebbe mantenere il tasso sui depositi invariato allo 0%, evitando così il passaggio a tassi di interesse negativi”, precisa l’esperto di Ubs.

Un taglio dei tassi nel mese di novembre non è comunque una conclusione scontata, a detta di Reinhard Cluse. La Bce potrebbe infatti supporre che il calo dei prezzi dei servizi sia dovuto a motivi particolari che potrebbero presto invertire il trend. Inoltre, la Bce potrebbe ritenere che l’aumento dell’Iva in Italia dal 1 ottobre, che non si è fatto sentire sull’inflazione di ottobre, possa avere un impatto ritardato.

In questo contesto, la Bce potrebbe mettere in stand by un taglio dei tassi fino a quando non saranno pronte le previsioni macroeconomiche del nuovo staff dell’Istituto centrale ai primi di dicembre. Ultimo, ma non meno importante, l’Eurotower ha già dimostrato che ha una tolleranza piuttosto alta per una bassa inflazione.

La proiezione dello staff di giugno e settembre ha mostrato un’inflazione al 2014 all’1,3% e tuttavia la Bce non ha tagliato i tassi. E dopo la riunione del 2 ottobre, il presidente, Mario Draghi, ha sottolineato che l’inflazione è bassa ma non necessariamente troppo bassa.

Se quindi la Bce dovesse mantenere i tassi invariati a novembre “c’è un’alta probabilità che li tagli a dicembre quando il nuovo staff della Bce pubblicherà le previsioni macroeconomiche, che con ogni probabilità mostreranno una revisione al ribasso delle stime sull’inflazione per il 2014″, conclude Reinhard Cluse, ritenendo però che l’Eurotower avrebbe dovuto ricorrere a misure non ortodosse, come un Ltro III o tassi di interesse negativi, su cui però un consenso in seno al Consiglio direttivo è più difficile da raggiungere.

 

Articolo scritto da Francesca Gerosa per “MilanoFinanza”

 

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