Ucraina: Non Esistono Buoni O Cattivi In Guerra

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Mentre il mondo si sta lentamente dimenticando del conflitto in atto in Ucraina, Amnesty International ci ricorda come, in guerra, non sia possibile distinguere la coalizione dei “buoni” da quella dei “cattivi”

http://america.aljazeera.com/content/dam/ajam/images/article_photos_feb2014/Ukraine_flag_ribbon_021914.jpg

(ripubblicazione articolo del 29 dicembre 2014)

La Storia è scritta dai vincitori, quindi è estremamente probabile che, chiunque vincerà l’intera posta in palio nel conflitto ucraino, sarà indicato ai posteri come “eroe salvatore della patria”.

Scriviamo questo post perchè troviamo insopportabile l’idea secondo cui, in Ucraina, i sostenitori di Kiev sarebbero i “buoni” mentre i separatisti pro-Mosca (o forse sarebbe meglio dire pro-Donetsk) sarebbero i “cattivi”, non si può legittimamente pensare una cosa del genere, la vita reale non funziona come le favole dei bambini.

La prova di quanto sosteniamo ci viene dato da Amnesty International, cioè l’associazione che, senza farsi alcuna pubblicità, sta cercando di portare aiuti militari in Ucraina oramai da mesi.

Il 24 dicembre, il giorno della vigilia di Natale, Denis Krivosheev, direttore di Amnesty International in Europa ed in Asia Centrale ha denunciato:

“Con l’arrivo dell’inverno, la già disperata situazione in Ucraina orientale è aggravata dai battaglioni di volontari che bloccano il transito di cibo e medicinali verso chi ne ha bisogno. È ben noto che la regione sta vivendo un disastro umanitario, e buona parte della popolazione rischia di morire di fame”

Krivosheev si sta riferendo qui ai battaglioni Dnipro-1 e Aidar, ovvero i cosiddetti “volontari pro-Kiev” o, in linguaggio occidentale, i “buoni”. Amnesty International è stata informata del fatto che questi due battaglioni starebbero bloccando gli aiuti umanitari verso le due repubbliche auto-proclamate di Donetsk e di Luhansk.

Alcuni giorni fa, alcuni giornalisti ucraini hanno sorpreso un gruppo di soldati del Dnipro-1 a bloccare questi aiuti umanitari. Il comandante Vladimir Manko si è giustificato dicendo:

“Non abbiamo modo di controllare quello che succede oltre questa frontiera. Siamo in guerra con questa gente e stiamo pagando con il nostro stesso sangue, e dovremmo dargli aiuti umanitari ?”

Questo non è un post pro-occidente o pro-Russia, a noi non interessa fare un’attività pro-qualcosa o pro-qualcuno, non abbiamo nessun interesse a farlo.
Vogliamo solo ricordarvi che in guerra non esistono né buoni né cattivi, tutti si macchiano dei peggiori reati, non credete quindi a quanto raccontato dalla stampa, cercate di verificare tutto quello che leggete.

A riguardo, vi consigliamo questa lettura su altre denuncie di Amnesty International: “Entrambi gli schieramenti sono responsabili”

 

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