Nessuna grande sorpresa nel meeting di giugno del FOMC: la Federal Reserve ha giudicato prematuro il primo rialzo dei tassi dall’inizio della crisi, ora gli occhi sono puntati su settembre
(ripubblicazione articolo del 18 giugno 2015)
La frase di Janet Yellen è stata più o meno la seguente:
“Il comitato ha deciso di mantenere il livello target dei tassi federali ad un quarto di punto percentuale, ed è in attesa di segnali di miglioramento dal mercato del lavoro e dalle prospettive di inflazione per rialzare tale valore”
Una frase semplice che non lascia scampo a doppie interpretazioni.
La maggior parte dei membri del FOMC crede che, entro la fine dell’anno, sarà necessario rialzare i tassi, ma non oltre alla soglia dell’1%.
Ecco come è cambiata la famosa “dot-chart” tra il meeting di marzo e quello di giugno:
Del 2017 e del lungo periodo, francamente, ce ne infischiamo. Non perché non sia importante sapere come si muoveranno i tassi in futuro, ma perché, seplicemente, sappiamo benissimo che il FOMC può stravolgere queste previsioni (e lo farà) senza nessuna difficoltà.
Ciò che conta è il 2015 e, in parte, il 2016.
Per quanto riguarda il 2015, i membri del FOMC si stanno compattando verso un rialzo dei tassi leggero, convenendo che, alla fine dell’anno, questi saranno pari ancora allo “zero virgola qualcosa percento”, e la cosa non ci stupisce affatto.
Ma il cambiamento di previsioni per il 2016 è davvero clamoroso. Notiamo infatti che un membro del FOMC ritiene che il 2015 non sia il momento giusto per rialzare i tassi, e che questa mossa dovrebbe avvenire soltanto nel 2016, portando i tassi tra lo 0,25% e lo 0,5%. Il folle che prevedeva a marzo un rialzo dei tassi al 3,75% per il 2016 sta lentamente tornando sul pianeta Terra, ma già il fatto che ci siano ancora dei membri del FOMC che ritengono che la Fed possa puntare a dei tassi pari al 3% entro il termine del 2016 ci lascia sbigottiti.
Se chiedete a noi, crediamo che la Federal Reserve alzerà i tassi a 0,5-0,75% entro dicembre ed a 1,50-1,75% entro la fine del 2016. Altro che 3%…
E questo ovviamente vale nell’ipotesi in cui il paese non torni in recessione in seguito al rialzo dei tassi, altrimenti torneremo direttamente a quota 0% in men che non si dica.
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