Mentre tutti gli indici azionari continuano a crescere, l’annuncio del tapering sta mostrando i suoi primi effetti sul mercato obbligazionario Americano: salgono i tassi, ma cosa succederà quando il tapering arriverà davvero ?

Nel caso vi fosse sfuggito, il tapering comincerà ufficialmente a Gennaio e ne darà conto la neo Presidente della Federal Reserve Janet Yellen.
A Dicembre 2013, infatti, il QE Americano ammonta ancora una volta a quei tanto famosi 85 miliardi di Dollari mensili, che, con l’anno nuovo, diventeranno “solo” 75 miliardi.

In sostanza, il Quantitative Easing si ridurrà dell’11,76%, il che significa una riduzione secca nella domanda di titoli di Stato Americani.
Se cala la domanda e l’offerta rimane costante (o peggio, cresce), il prezzo dei titoli di Stato Americani è destinato a scendere (quindi, i tassi di rendimento cresceranno).
Sapendo questo, in molti hanno già cominciato a vendere titoli di Stato oggi:

Non a caso, dopo l’annuncio del tapering i tassi di rendimento sul decennale Americano hanno raggiunto la soglia psicologica del 3%, cosa che non succedeva da metà 2011.

L’idea è, nel caso siate poco abituati ad analizzare l’andamento dei mercati obbligazionari, quella di vendere titoli oggi con un rendimento basso per ricomprarli in futuro quando il rendimento sarà cresciuto.
Già, ma quando arriverà il momento per ricomprare ?
Visto che la Fed non ha ancora iniziato a ridurre il QE, c’è da pensare che i tassi siano destinati a salire ancora.

Al prossimo taglio di 10 miliardi del Quantitative Easing che cosa succederà ? Se è bastato un annuncio di un mini-tapering a portare i tassi a quote 3% non osiamo immaginare che cosa succederà quando tutti gli 85 miliardi mensili aggiuntivi verranno eliminati dalla Federal Reserve (fate conto che i BTP Italiani a 10 anni rendono poco più del 4% in questo momento, c’è il sospetto che gli USA potrebbero fare molto peggio di noi in futuro, ma staremo a vedere).