Wall Street: La “Non-Correzione” Di Ottobre

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Nella prima parte di ottobre ci avevamo creduto, la correzione che avrebbe dato un po’ di fiato alla borsa americana sembrava essere arrivata, ma qualcosa non è andato come si pensava

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(ripubblicazione articolo del 3 novembre 2014)

Wall Street ha clamorosamente recuperato tutte le perdite di ottobre, chiudendo, nell’ultimo giorno del mese, ad nuovo livello record:

In un mese l’S&P 500 è passato dai 2.000 ai 1.860 punti, per poi esplodere verso l’alto sopra quota 2.000.

La settimana scorsa la Federal Reserve ha chiuso il QE3, e adesso, basandosi su quello che è successo dopo la chiusura del QE1 e del QE2, in molti (noi compresi) si aspettano una correzione tecnica più seria di quella (non) vista ad ottobre (che è stata pari ad un -7,40% complessivo nel giro di poche sedute dellS&P 500).

L’esplosione del PIL USA (+3,5% su base trimestrale) e l’ampliamento del QE giapponese (annuncio “casualmente” avvenuto due giorni dopo la fine del QE americano) hanno dato solo la spinta finale ad un rally che sta facendo ben sperare i bull.

Purtroppo il prossimo crollo della borsa (che arriverà) non sarà diverso dai precedenti: grande clima di fiducia, bilanci delle società quotate in crescita, fino a quando qualcosa colpisce i mercati, facendo apparire i più fiduciosi come dei poveri illusi.
Fu così nel 2000, fu così nel 2008. La Storia è lì che ci aspetta dietro l’angolo, pronta a fare l’unica cosa che sa fare veramente: ripetersi.

 

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