2008: Quando La Fed Temeva L’Inflazione

iGm0.Xt8LI4Q

Ad un passo da un probabile rialzo dei tassi negli Stati Uniti, fa sorridere oggi rileggere i comunicati del FOMC nel quale si paventava un rischio-inflazione imminente

Facendo qualche ricerca negli archivi della Federal Reserve per varie ragioni, si possono sempre trovare perle di saggezza storiche.

Avevamo quasi dimenticato il periodo nel quale Ben Bernanke temeva l’iperinflazione.
Agosto 2008:

“Per quanto rimangano ancora possibilità di contrazione economica, il Comitato ritiene che vi siano ragioni per essere preoccupati riguardo ad un possibile movimento dell’inflazione verso l’alto”

Un mese dopo, settembre 2008, troviamo la stessa idea:

“Il rischio ribassista per la crescita economica e rialzista per l’inflazione rimane una delle principali preoccupazioni per il Comitato”

Ora, rassicuriamo i lettori: non siamo in preda ad un attacco di nostalgia storica e non abbiamo intenzione di scrivere un post fine a se stesso.
Vorremmo farvi tornare indietro nel tempo a quel periodo, agosto-settembre 2008. I tassi negli USA venivano tagliati regolarmente, ma la Fed aveva seri timori per un picco imminente dell’inflazione. Che cosa fece l’investitore medio ? Pensò, chiaramente, che prima o poi (più prima che poi) la Fed avrebbe rialzato i tassi per contrastare l’inflazione.
È da qui che nascono una serie di problemi (seconda ondata della crisi finanziaria negli ultimi mesi del 2008, bolla dell’oro, ecc.) che l’economia mondiale vide in quel periodo: la Federal Reserve creò aspettative sbagliate sul mercato.

Ora, ad un passo dal prossimo rialzo dei tassi, vorremmo che tutti i lettori facessero una riflessione sulla facilità con cui la Federal Reserve sia in grado di toppare clamorosamente quando si tratta di prendere decisioni di politica monetaria fondamentali. Se sul mercato si dovesse creare un’aspettativa di continuo rialzo dei tassi e di rischio pesante per la crescita economica degli Stati Uniti (e, quindi, del mondo intero), vedremo conseguenze atroci, come nel 2008.
Il segreto sta nell’offrire la migliore aspettativa al mercato rispetto all’andamento dell’economia, ma tra il dire e il fare…

 

Altri articoli

Lascia un commento per primo

Leave a comment

Your email address will not be published.

*