Aumentano le entrate tributarie, ma cresce il debito pubblico

Italy-Crisis

Da Milano Finanza, vediamo come ormai nemmeno la tanto criticata austerity riesca a fermare il crescente debito pubblico, che ormai sembra essere nel DNA dell’Italia

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Francesca Gerosa fa un’ottima analisi per Milano Finanza dei dati del bilancio dello Stato, vediamo:

Aumentano le entrate tributarie, ma è nuovo record del debito pubblico italiano. Secondo i dati del supplemento al bollettino statistico di finanza pubblica di Bankitalia, ad aprile le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 29,2 miliardi, in crescita del 3,9% (1,1 miliardi) rispetto a quelle dello stesso mese del 2012 (28,1 miliardi). Nei primi quattro mesi di quest’anno sono cresciute fino a quota 113,050 miliardi di euro (+1,58%) rispetto allo stesso periodo del 2012. Ma anche il debito delle amministrazioni pubbliche è salito ad aprile, 6,5 miliardi in più rispetto al mese precedente, raggiungendo i 2.041,3 miliardi. A gennaio erano 2.022 miliardi, poi a febbraio l’illusione di una discesa a 2.017 per risalire a marzo a 2.034 miliardi e ora un nuovo incremento.Un aumento che riflette principalmente il fabbisogno delle pubbliche amministrazioni, parzialmente controbilanciato dalla diminuzione di 3,9 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro. In quattro mesi il fabbisogno delle pubbliche amministrazioni è salito a 46,6 miliardi, 0,5 miliardi in più rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2012.E si è anche allungata la vita media del debito pubblico italiano. Ad aprile la vita media risale a 7 anni dai 6,9 anni di marzo. Ad aprile 2012 la vita media era di 7,4 anni. Dal supplemento al bollettino statistico Finanza pubblica di Bankitalia è anche emerso che la quota dei titoli di Stato italiani nelle mani estere è aumentata: a marzo la quota di debito pubblico detenuta dagli investitori esteri è infatti risultata pari a 725,3 miliardi (+16 miliardi) contro i 1.309,5 in mani italiane (+1,2 miliardi).

Aumenta il debito pubblico, ma aumenta soprattutto per l’afflusso di capitali esteri. In sostanza, non solo siamo più indebitati, ma il nostro debito è detenuto sempre di più da grandi speculatori, e non dalle famiglie, un dramma nel dramma.

 

 

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