Bloomberg: “I Tedeschi non temono più l’inflazione”

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I tempi sono cambiati dai giorni della Repubblica di Weimar e, come riporta Bloomberg, il numero di Tedeschi preoccupati dall’inflazione nel futuro è davvero esiguo rispetto al passato

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L’Università di Amburgo ha svolto una ricerca pubblicata dalla Bundesbank in cui si scopre che, nonostante quello che molti non-Tedeschi possano credere, in Germania l’inflazione non fa paura.
La ricerca è stata svolta tramite sondaggio e la domanda a cui vari cittadini dovevano rispondere era: “Ha qualche preoccupazione riguardo al fatto che l’inflazione possa erodere i suoi risparmi ?”.

Andando a vedere meglio i numeri diffusi dalla BuBa si scopre che sono soprattutto i Tedeschi più anziani a temere l’inflazione, mentre già tra i 40-50 anni si rileva un calo importante di ogni possibile preoccupazione a riguardo.
La spiegazione sembra essere Storica, sono ormai pochissimi i Tedeschi che hanno vissuto gli anni dell’iperinflazione della Repubblica di Weimar (per chi non sapesse di che cosa stiamo parlando, qui viene spiegato bene cosa accadde in quegli anni), e, sorprendentemente, la ricerca mostra che un numero crescente di giovani Tedeschi non sa nemmeno che cosa significhi la parola “inflazione”.

Anche studiando i dati forniti direttamente da Google, si vede che solo rispetto al 2009 il numero di ricerche fatte in Germania con il termine “inflazione” è calato del 27%.
Bert Ruerup, una delle menti economiche più vicine ad Angela Merkel, afferma: “I Tedeschi sono ben istruiti e sanno che l’iperinflazione dipendeva soprattutto dalla sconfitta subita in guerra”. La relazione tra “guerra persa” e “iperinflazione” è in realtà una cosa che non sta né in cielo né in terra, altrimenti anche dopo il disastro della Seconda Guerra Mondiale avremmo assistito ad una “Weimar 2″, cosa che non si è verificata.
Ma questo è quello che credono i Tedeschi e, quindi, è ciò che conta. Sì perchè uno dei motori dell’inflazione è l’inflazione attesa futura dagli agenti economici e, se questi si aspettano un livello di prezzi più o meno costante nei prossimi anni, è probabile che alla fine sarà proprio così, nonostante la base monetaria mondiale sia almeno triplicata dal 2008 (fonte).

Andando a vedere i dati sull’inflazione in Germania (tassi mensili e annuali), riusciamo anche ad immaginare le ragioni che portano i Tedeschi ad alzare le spalle quando si parla di inflazione:

(siamo lontanissimi dal 2%, obiettivo numero uno della BCE)

 

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