Capire l’economia – Lezione 13: come si calcola l’inflazione ?

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Dopo aver visto che cos’è l’inflazione, dedichiamoci oggi a comprendere come viene calcolata l’inflazione in Italia

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Prima di procedere, vi consiglio di ripassare la lezione precedente, in cui abbiamo introdotto il concetto di inflazione.

Esistono, fondamentalmente, due modi per calcolare l’inflazione:

1)   Calcolare il deflatore del PIL

Il deflatore del PIL è un indice che si ottiene dividendo il PIL nominale per il PIL reale. Quello che si ottiene da questo indice non è esattamente il tasso di inflazione, tuttavia, analizzando l’andamento del deflatore del PIL negli anni (quindi il tasso di variazione del deflatore) si ottiene una buona misura del livello dei prezzi in un’economia


2)   Calcolare il CPI (Consumer Price Index)

Il CPI è l’indice che l’ISTAT utilizza per calcolare il tasso di inflazione per i consumatori, ma come viene calcolato questo indice ?
Il CPI è costituito da un “paniere di beni” che viene aggiornato di anno in anno, nel quale l’ISTAT inserisce i beni più acquistati ogni anno in Italia (dagli alimentari al vestiario, dagli articoli tecnologici ai pacchetti vacanze), e ad ogni bene attribuisce un certo peso a seconda del grado di consumo del bene stesso nell’economia.
Per fare questo l’ISTAT ha ovviamente accesso a molti dati sui consumi degli Italiani.
Definito il paniere e i rispettivi pesi, l’ISTAT non fa altro che calcolare la media ponderata dei prezzi nell’indice. Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo di avere un paniere costituito da 2 beni (per semplificare):

Pane
Spesa media per famiglia: 7 €
Peso: 40 %

Acqua
Spesa media per famiglia: 4 €
Peso: 60 %

La media ponderata sarà:
7 € x 0,4 + 4 € x 0,6 = 5,20 €

Supponiamo che lo stesso indice, l’anno precedente, faccia risultare una media ponderata di 5,10 €

Cosa significa questo ? Significa che, in un anno, l’inflazione è stata dell’1,96%, ovvero la variazione da 5,10 € a 5,20 €.

Il dato sull’inflazione è spesso viziato da errori statistici, basta calcolare male un “peso” per ottenere valori distorti, ecco perché il calcolo dell’inflazione è in realtà molto più complesso del caso esemplificativo che vi abbiamo proposto, volto esclusivamente a farvi comprendere il procedimento di calcolo.

 

A riprova del fatto che deflatore e CPI hanno un andamento diverso nel tempo, ecco un grafico che unisce entrambi gli indici:

 

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