“Nessuna ristrutturazione”, questa la linea della cancelliera tedesca sul debito pubblico greco, ma che cosa vuole ottenere la Germania da questa guerra politica ?
(ripubblicazione articolo del 10 luglio 2015)
Se persino l’FMI dice che il debito pubblico greco va ristrutturato (quindi cancellato in parte), allora vuol dire che tutti (ma veramente tutti) ci sono arrivati: il debito pubblico greco è impossibile da rimborsare.
Ora, mettendo un attimo da parte i discorsi storici che uno potrebbe fare sul fatto che la Germania non abbia mai ripagato gran parte dei propri debiti di guerra in passato (discorso che, per quanto noioso, è corretto), dobbiamo chiederci che cosa voglia ottenere Berlino dalla Grecia.
Facciamo fatica a pensare che la Merkel non sappia che Atene non ripagherà mai l’integralità del proprio enorme debito pubblico, ma, francamente, non siamo di quelli che giudicano la cancelliera tedesca una politica infallibile.
Ricordiamo quando, un po’ di tempo fa, vennero diffusi alcuni dettagli sulla “crisi dello spread” del 2011, con la Merkel quasi in lacrime isteriche per via del fatto che i paesi mediterranei (in primis l’Italia) avrebbero potuto farla franca sul tema dell’austerità fiscale. Immaginiamo una situazione piuttosto simile adesso. La Merkel ha paura di perdere la faccia con Tsipras, e per questa storiella di orgoglio più che di bilancio (il debito pubblico greco è pari a circa 315 miliardi di euro, vale a dire la quantità di denaro che la BCE inietta nell’economia ogni 5 mesi al ritmo attuale del QE, non fateci credere che Atene possa essere davvero un problema per l’Eurozona) l’Europa rischia di perdere un pezzo.
C’è però un’altra possibilità oltre alla questione dell’orgoglio tedesco, forse la Merkel vuole la Grecia fuori dall’euro, più semplicemente. Berlino sa che Atene non pagherà mai, ed ora il referendum greco può spostare il peso politico del Grexit direttamente sulla Grecia.
In ogni caso, l’Europa sta dimostrando la propria incapacità governativa in caso di crisi. Se si vuole che la Grecia fallisca ed esca dall’euro, allora occorre dirlo, più o meno come ha fatto la Casa Bianca per Porto Rico quando ha detto chiaramente che da Washington non sarebbero arrivati aiuti. Davvero a Bruxelles si aspettano che un politico di estrema sinistra preferisca tagliare la spesa pubblica piuttosto che tassare i borghesi cattivi ?
Nel frattempo, l’FMI (tramite Christine Lagarde) e gli Stati Uniti (tramite Barack Obama) si sono apertamente schierati dalla parte della ristrutturazione del debito di Atene. Può la Germania riuscire a due forze del genere ? Siamo vicini all’epilogo di questa storia.
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