Ci aspetta una ripresa senza occupazione ? L’OCSE lancia l’allarme

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Nel rapporto annuale “Going for Growth” dell’OCSE alcuni economisti esprimono tutta la loro preoccupazione riguardo alla lentissima ripresa che attende l’Eurozona, e se l’occupazione non crescesse per diversi anni ?

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Il capo economista dell’OCSE Pier Carlo Padoan non nasconde la propria preoccupazione in merito alla “ripresina” che l’Eurozona sembra aver goffamente imboccato negli ultimi tempi.
Il problema viene centrato dal seguente paragrafo tratto da “Milano Finanza”:

Nei paesi del sud dell’Eurozona si sta materializzando il rischio di una crescita della disoccupazione strutturale. “Molti paesi avanzati sono ancora funestati da una disoccupazione persistentemente alta e, peggio ancora, un’alta incidenza della disoccupazione di lungo termine”, spiega Padoan. “Il rischio è che, col passare del tempo, mantenere i disoccupati da lungo tempo nella forza lavoro e facilitare il loro ritorno all’occupazione diventi sempre più difficile: di fatto, i rischi di una disoccupazione strutturale più elevata potrebbero starsi materializzando in Paesi come quelli del sud dell’Eurozona”.

Ecco la parola magica con la quale dobbiamo cominciare ad avere a che fare: disoccupazione strutturale.
Altri economisti preferiscono parlare di tasso di disoccupazione naturale, che è sostanzialmente quel tasso di disoccupazione che un’economia tende a raggiungere e a mantenere nel lungo periodo.
Si dice che, in un’economia sana e sviluppata, il tasso di disoccupazione naturale sia pari al 2%. Questo 2% sarebbe un limite al di sotto del quale, anche in una fase di boom economico, un’economia non può scendere.
Certo questa è solo una teoria, ma ci fa capire molto bene quanto la situazione dell’Eurozona sia grave: la crisi economica non ha solo alzato il tasso di disoccupazione “normale”, ma ha alzato quello “naturale”.
In che modo questo è successo ? Semplice: non serve un economista per capire che, al giorno d’oggi, molti tra coloro che perdono il lavoro non riusciranno a trovare un’altra occupazione nel giro di poche settimane.
L’effetto di tutto questo è che la disoccupazione di lungo periodo (superiore a 12 mesi) è esplosa:

Italy Long Term Unemployment Rate

L’aumento della disoccupazione di lungo periodo porta all’aumento della disoccupazione naturale/strutturale (scegliete il termine che preferite), tanto che il numero di Italiani (o, forse, dovremmo dire “Europei”) che concepisce l’attuale crisi economica come “crisi perenne” è ovviamente in costante salita.

Un’ultima cosa, tanti politici vi racconteranno che il tasso di disoccupazione da noi sta cominciando a scendere. Questo è vero, ma la disoccupazione scende solo perchè il tasso di partecipazione al lavoro scende a sua volta. In sostanza, cresce il numero di persone che rinuncia a cercare un lavoro e, per l’Istat, non risultano quindi essere tecnicamente “disoccupate”.
È esattamente quello che sta succedendo negli Stati Uniti, dove la politica fiscale è stata sbagliata ma comunque migliore di quella che abbiamo visto nell’Eurozona, perchè noi dovremmo quindi essere da meno rispetto agli Americani ?
Ci dispiace dirlo, ma ci vorrà davvero tanto tempo prima che l’occupazione torni a crescere.

 

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