Cina: È Meglio Stare Alla Larga Dalla Borsa Di Shanghai

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Fino a quando la Cina non diventerà un paese normale (cosa che, forse, non accadrà mai) sarà meglio evitare di perdere denaro nella borsa cinese

Nel caso non ve ne siate accorti, la Cina non ha proprio un modo normale normale normale di gestire il proprio sistema finanziario.

Tra minacce di arresto di scopertisti, divieto di vendita, finanziamento diretto dell’attività di brokering e altre misure che in occidente non abbiamo mai visto, vorremmo aggiungere una ragione fondamentale per la quale riteniamo non sia saggio cercare di investire denaro nella borsa di Shanghai (in modo diretto o indiretto):

SHCOMP vs. S&P 500

Per il 63% degli ultimi 25 anni, la borsa di Shanghai si è trovata in una fase di mercato ribassista.

Una percentuale folle dovuta soprattutto al fatto che in Cina la maggior parte degli investitori è rappresentata da famiglie e da soggetti che, vista la loro piccolezza economica individuale, non possono permettersi di sopportare perdite importanti e che, dunque, sono costretti a vendere in un effetto domino quasi infinito.

Potete criticare quanto volete la banca centrale cinese, ma, in fondo, le mosse folli per tentare di sostenere il mercato si inseriscono perfettamente nell’assurdo contesto nel quale opera chi investe in Cina.

Appurata la difficoltà di investire con successo a Shanghai, occorre porsi una domanda ben più importante: quando sarà possibile investire seriamente su questo mercato ?

Il dramma del mercato azionario cinese di questi giorni è come un albero dove le radici sono l’eccessiva presenza di piccoli trader impreparati all’attività di trading e dove i rami e le foglie sono il panico di chi sta vedendo i propri risparmi (e quelli della propria famiglia) bruciare.

La banca centrale cinese continua a tagliare i rami con le proprie grosse cesoie, ma questi ricrescono a vista d’occhio.
Quello che Pechino deve fare è intervenire sulle radici, buttando giù l’albero. Shanghai deve aprirsi una volta per tutte ai grossi capitali stranieri, in modo da mandare in minoranza i piccoli investitori.

In altre parole, Shanghai deve somigliare più ad Hong Kong. Vedere il confronto tra la linea azzurra e quella verde, ovvero tra un mercato folle e uno normale:

 

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