Ecco cosa annuncerà la BCE a Giugno

Mario Draghi

Più passa il tempo e più ci convinciamo che la BCE, conferenza stampa dopo conferenza stampa, stia solo bluffando su un possibile Quantitative Easing nell’Eurozona, 5 persone “informate dei fatti” ci spiegano a cosa sta realmente lavorando il board della Banca Centrale Europea in queste settimane

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(ripubblicazione articolo del 15 maggio 2014)

Come vi abbiamo già detto ieri, Goldman Sachs non crede assolutamente che il QE europeo possa arrivare prima del 2015 e, comunque, il QE della BCE potrebbe non arrivare mai.

Ora ci si mette anche Reuters(che non è esattamente un sito di cialtroni, almeno normalmente): il QE è da considerarsi veramente come ultimissima spiaggia, prima di arrivare lì la BCE userà l’arma del taglio dei tassi (almeno un paio di volte) con eventuali tassi negativi, poi passerà ad un nuovo LTRO e poi, solo nel caso in cui nessuna di queste misure dovesse avere impatti importanti sull’inflazione troppo bassa e sull’Euro troppo forte, arriverà il QE.

Ora, capiamoci bene: quello che dice Reuters non va preso come verità assoluta, ma l’articolo cita 5 fonti anonime informate dei fatti e merita di essere letto:

“Cinque persone a conoscenza delle misure che la BCE sta preparando hanno dichiarato che si sta parlando di un possibile taglio dei tassi con una potenziale inedita fissazione di tassi negativi sui depositi, insieme alle misure per piccole-medie imprese. Il pacchetto di interventi dà un po’ di fiato all’economia dell’Eurozona ma non convince riguardo agli effetti di larga scala che la BCE potrebbe produrre con un programma più ampio di Quantitative Easing (QE). Questo programma è ancora piuttosto lontano.

Un taglio dei tassi a Giugno è ormai quasi certo“, ha riferito una delle cinque persone che hanno parlato con Reuters in condizione di anonimato.

Un’altra delle cinque persone ha condiviso questa idea, e ha aggiunto: “Questa sarà la prima grande banca centrale a muoversi verso un tasso di interesse sui depositi negativo. Questo muoverà il tasso di cambio”.

Le prime due fonti hanno parlato a Reuters di un taglio di 10-20 punti base fatto probabilmente su tutti e tre i tassi di riferimento della BCE. Il tasso principale di rifinanziamento è attualmente fissato allo 0,25%

Entrambe le fonti si aspettano che questo faccia scendere il tasso di cambio, ma hanno chiarito che la BCE non ha fatto nessun calcolo preciso riguardo al prossimo deprezzamento dell’Euro e, comunque, il board della BCE non ha nessun target per quanto riguarda il tasso di cambio”.

 

Un altro taglio dei tassi, che sarà ancora più inutile dei precedenti in quanto ci troviamo da anni in una gigantesca trappola della liquidità.

Inoltre, dovrebbe arrivare presto un nuovo LTRO vincolato ai prestiti alle piccole-medie imprese:

“Oltre al taglio dei tassi, la BCE sta considerando l’idea di mettere in campo una nuova operazione LTRO, oppure annuncerà un programma di acquisto di ABS o un piano di prestiti per le piccole-medie imprese.
L’operazione LTRO, sulla quale la BCE sta lavorando da settimane, scatterebbe solo imponendo alle banche di raggiungere un’evidente crescita dei prestiti alle piccole-medie imprese.L’operazione potrebbe durare più dei precendeti LTRO del 2011 e del 2012 di durata triennale.
Un’alternativa a questo tipo di LTRO è l’acquisto di ABS che porterebbe la BCE a garantire direttamente i prestiti alle piccole-medie imprese. “Questo piano potrebbe essere annunciato a Giugno e potrebbe partire entro la fine dell’anno” hanno detto 2 delle 5 persone intervistate.

Insomma, mentre il taglio dei tassi non ci convince granché, un LTRO o un acquisto di ABS condizionato alla ripresa del mercato del credito verso le piccole-medie imprese sarebbe una potenziale bomba per l’Eurozona e avrebbe certamente effetti positivi sulla ripresa economica del Vecchio Continente.
Ma se questi programmi dovessero essere troppo deboli (sia nella durata, sia nel volume monetario), si rischia di non vedere effetti positivi per la nostra economia, e a quel punto vedremo cosa si inventeranno per non approvare il QE.

 

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