Elezioni USA: Occhio All’Indice VIX

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Ad un passo dalle elezioni negli Stati Uniti, è interessante vedere come l’indice VIX tenda a muoversi nei giorni prima del voto

Partendo dal 1992, l’indicatore VIX (a volte chiamato “indice della paura di Wall Street”) non è mai stato così basso come in questo periodo, anche se gli ultimi giorni ci stanno riportando verso la normalità:

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Lasciate perdere il 2000 ed il 2008, quelli furono casi eccezionali in cui le vicende finanziarie di Wall Street superarono di gran lunga la preoccupazione dei trader per l’esito del voto.

Nel 1992, il VIX rimase stabile tra i 16 ed i 17 punti, per poi scendere dopo la prima elezione di Bill Clinton alla Casa Bianca.

Nel 1996 il VIX si spinse sopra i 18 punti, tornando a calare dopo la rielezione di Clinton.

Nel 2004 l’indice si mosse tra i 15 ed i 16 punti, con una discesa dopo la rielezione di George W. Bush.

Infine, nel 2012 il VIX fu più volatile del solito (ricorderete l’indecisione massima nei sondaggi tra Obama e Romney), con la consueta discesa dopo la riconferma del Presidente in carica.

Quest’anno il VIX è partito da un livello più basso (13 punti) per allinearsi alla media con il ritorno di Trump nei sondaggi.

Notiamo quindi che il VIX tende a scendere dopo le elezioni (escludendo ovviamente il 2008). Questo è successo non solo quando il partito dell’inquilino della Casa Bianca è rimaso lo stesso (1996, 2004 e 2012), ma anche quando c’è stato un cambiamento (1992).

Ci chiediamo, però che cosa succederà in questa elezione apparentemente così fuori dalla media. In molti prevedono un crollo della borsa americana nel caso in cui Trump dovesse vincere (e, dunque, un’impennata del VIX), ma noi non ci crederemo fino a quando non lo vedremo, anche alla luce di quanto avvenuto in passato.

 

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