Gli analisti di Citigroup vedono, entro la fine dell’anno, un Euro molto più vicino alla soglia di 1,20$ piuttosto che 1,40$: il giorno della svalutazione è vicino ?
(ripubblicazione articolo del 31 marzo 2014)
Potrebbe essere questo mese, quello dopo o quello ancora successivo: il momento X della svalutazione sta arrivando per l’Eurozona.
Vi abbiamo già detto in questo post come questa mossa rappresenti la resa dell’Europa dei sacrifici e dell’austerity, ora cerchiamo di vedere qualche numero per renderci conto di come, ormai, anche il mercato stia “chiamando” la correzione al ribasso della moneta unica.
Il grafico di lungo periodo dell’Euro parla da sé:
Capite bene perchè, a Citigroup, gli analisti si dicono certi del fatto che l’Euro sarà più vicino a quota 1,20$ piuttosto che 1,40$ entro la fine del 2014.
Ma gli analisti non si sono fermati qui, nel grafico precedente, forse, i lettori più attenti avranno visto la grossa analogia tra il trend del 1994-1997 e quello odierno, facciamo uno zoom:
Qui facciamo dunque un passo in più: l’Euro potrebbe svalutarsi e arrivare intorno a quota 1,15/1,20$ per poi tornare a salire.
Domanda: perchè dovrebbe salire ? L’idea che il QE (causa primaria della svalutazione) possa tornare a far crescere l’economia è in forte accordo con il grafico in questione. Se preferite possiamo “americanizzare” l’intera storiella: se nel 2014 arriverà il QE, nel 2017 potremmo vedere il tapering, magari con un rialzo dei tassi da parte della BCE e una rivalutazione della moneta unica.
Stiamo però facendo i conti senza l’oste: fino a quando Mario Draghi non annuncerà il Quantitative Easing (o qualcosa di simile, chiamatelo come volete) allora l’Euro non ha motivi per scendere (escludendo, per ovvie ragioni legate alla politica monetaria della Fed, un’improvvisa rivalutazione del Dollaro).
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