Fallisce una banca ? Da oggi pagheranno anche i correntisti

Saccomanni

Ieri l’EcoFin ha raggiunto un “risultato storico” (cit. Saccomanni), d’ora in avanti dovrete fare molta attenzione alla banca in cui sceglierete di aprire un conto corrente

Saccomanni

Il modello Cipro diventerà presto la “normalità” per tutta l’Unione Europea, manca solo l’approvazione del Parlamento Europeo.
Nel caso in cui qualcuno si fosse perso quello che è successo a Cipro durante l’ultima primavera, vi rinfreschiamo la memoria con questo articolo.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su quello che accadrà realmente per ognuno di noi, una premessa: tra 10 anni entrerà in vigore a pieno regime un “Fondo di Garanzia interbancario” comune a tutte le banche Europee.
Questo fondo sarà finanziato, anno dopo anno, non dagli Stati, ma dalle banche private che ne faranno parte. L’idea non è brutta, anzi, sarebbe anche ora di evitare continui salvataggi pubblici delle banche sull’orlo del baratro.
Qual è il problema ? Se avete letto bene, il fondo entrerà in vigore a pieno regime soltanto tra 10 anni, ma che cosa accadrà in questi 10 anni se una banca fallisce ?

Il primo passo è la creazione, a livello dei singoli Stati dell’Unione, di un fondo salva-banche  costituito da versamenti effettuati dalle singole banche private. Per intenderci, il fondo Italiano sarà finanziato da banche Italiane, quello Spagnolo da Spagnole, ecc.
Nel malaugurato caso in cui una banca dovesse andare in bancarotta proprio in questo anno di transizione, allora il suo salvataggio sarà fatto soltanto utilizzando il fondo nazionale salva-banche (ma il fondo non esiste ancora, e appena sarà creato non sarà probabilmente abbastanza grande per salvare una banca di medie dimensioni).
Trascorso il primo anno, i fondi nazionali andranno a formare il grande fondo europeo che non sarà utilizzabile completamente per il salvataggio delle banche, ma solo in piccola parte (vi ricordiamo che l’obiettivo è creare un grande fondo al termine del decimo anno).
Ma andiamo avanti, cosa succederà nel caso di bail-in della banca ? (per chi non lo sapesse, il bail-in è un “autosalvataggio” dell’istituto bancario, il quale “riversa” le proprie perdite su azionisti, obbligazionisti e correntisti) In questo caso si seguirà il classico schema del bail-in (quindi azionisti, obbligazionisti e correntisti), nel caso in cui questo non dovesse bastare (cosa abbastanza probabile nel caso di un fallimento nei prossimi 2-3 anni, quando i fondi per il salvataggio saranno ancora pochi) la banca potrà attingere al fondo salva-Stati (quindi con vincoli strettissimi) oppure potrà semplicemente prendere soldi dallo Stato con il vecchio sistema del debito pubblico (a noi Italiani tanto “caro”, in tutti i sensi).

Domanda: il metodo Cipro è un buon metodo per salvare le banche ?
Assolutamente NO, il metodo Cipro non è il metodo giusto per salvare una banca, ma è il metodo migliore per evitare che fallisca.
Spieghiamo meglio: minacciare una banca di non poter più usufruire di aiuti Statali (come ad esempio i Monti-bond per MPS) è un incentivo per chi gestisce quella banca a non utilizzare il denaro per affari rischiosi (magari con “derivati tossici”, proprio come ha fatto MPS), in quanto, per citare Krugman: “Quando lo Stato è pronto ad intervenire per salvare una banca il rischio è sempre alto, poiché la banca sa che se esce testa non fallirà e si arricchirà, se esce croce fallirà ma pagheranno i contribuenti”.

Allo stesso modo, un cittadino che non si fida affatto di una banca (quindi un cittadino abbastanza informato, cosa rara ma non impossibile) saprà di rischiare la perdita completa dei propri risparmi e, dunque, tenderà ad evitare di aprire un conto corrente in una banca con un rating mediamente troppo basso.

Insomma, questo cambiamento non è un capolavoro in termini di salvataggio, ma è sicuramente ottimo per evitare che si arrivi a situazioni critiche per i conti di molte banche in futuro.
Ora la palla passa al Parlamento Europeo che, naturalmente, potrà modificare le linee principali dell’accordo raggiunto dall’EcoFin.
Come sempre, vi daremo conto di ogni fatto importante in materia.

 

 

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