I Peggiori Paesi del Mondo Per Essere un Lavoratore: La Mappa della CSI

Lavoratori

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di Matteo J. Stettler (smartweek.it)

Il Rapporto della Confederazione sindacale internazionale (CSI), “un’organizzazione ombrello” che raccoglie sotto di se i sindacati di tutto il mondo, documenta annualmente lo stato dei diritti dei lavoratori in 139 paesi diversi. Per calcolare l’indice 2014 dei “Global Rights”, misura di riferimento per comparare le condizioni prevalenti nelle diverse aree geografiche, la CSI ha valutato 97 differenti parametri associati ai diritti dei lavoratori, come la capacità di unirsi ad un sindacato, l’accesso ad una tutela giuridica ed a un giusto processo, e la libertà da condizioni di violenza.

Ad ogni paese, sulla base di questo indicatore, verrà così assegnato un punteggio su una scala numerica da 1 (le migliori condizioni) a 5 (le peggiori).

Secondo lo studio del CSI in almeno 35 paesi al mondo, i lavoratori hanno subito, nell’ultimo anno, arresti o imprigionamenti, in risposta alle “richieste di diritti democratici, salari dignitosi, condizioni di lavoro più sicure, e garanzie di posti di lavoro”. Ed in almeno 9 dei paesi sotto analisi, omicidi e sparizioni sono regolarmente utilizzati per intimidire i lavoratori.

La Danimarca risulta essere  l’unico paese al mondo ad aver totalizzato il massimo punteggio, il che significa che la nazione è riuscita a rispettare tutti e 97 gli indicatori predisposti dal Global Rights Index. Gli Stati Uniti, invece, realizzano un’imbarazzante 4 nella scala di misurazione del CSI, ad indicare “violazioni sistematiche” e “seri sforzi per schiacciare la voce collettiva dei lavoratori” come riferito nel report.

“Paesi come la Danimarca e l’Uruguay danno l’esempio con le rispettive leggi di tutela delle condizioni di lavoro, e, soprendentemente, paesi del calibro della Grecia, Stati Uniti, e Hong Kong rimangono indietro” scrive il segretario generale del CSI Sharan Burrow in una dichiarazione sul rapporto. “Il livello di sviluppo di un paese si è dimostrato essere un povero indicatore del fatto che esso rispetti i diritti fondamentali alle negoziazioni collettive, allo sciopero per condizioni dignitose di lavoro, o, semplicemente, all’iscrizione ad un sindacato”.

In questa mappa tratta dal rapporto della CSI, sono riportate, nelle sfumature più scure, i paesi in cui vigono ancora oggi le peggiori condizioni per i lavoratori.

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