I Prossimi “Cigni Neri” Che Potrebbero Abbattere Le Borse

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Société Générale ha aggiornato la propria lista di “cigni neri” (e bianchi) per i mercati finanziari, vediamoli insieme

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(ripubblicazione articolo del 16 giugno 2015)

In verticale avete la probabilità che un evento si verifichi, in orizzontale l’impatto di tale evento sui mercati finanziari. In nero avete i “cigni neri” (eventi negativi), in verde quelli bianchi (eventi positivi):

Black Swans on the Horizon [Chart]

Rispetto al passato, notiamo due new-entry importanti nel grafico:

1) Il Brexit: con la vittoria di Cameron alle elezioni nazionali è possibile che venga lanciato un referendum in tutta la Gran Bretagna per l’uscita dall’Unione Europea

2) Il Grexit: prima della vittoria di Syriza, alcuni di noi stavano cominciando a dimenticarsi della Grecia. Tsipras e i suoi hanno riportato l’attenzione verso quei famosi “nodi che, prima o poi, vengono al pettine”, ed ora SG vede un’uscita dell’euro con probabilità compresa tra il 20% ed il 40%

Vorremmo poi farvi notare un piccolo “anatroccolo” nero che è sbucato all’improvviso nel grafico, quello indicato con “Fed behind the dots”. I “dots” (“punti”) si riferiscono alla famosa “dot chart” nella quale sono riportate le stime sui tassi della Federal Reserve fatte dai membri del FOMC per gli anni futuri. Per farla breve, Société Générale teme che la Federal Reserve possa rialzare i tassi ad un ritmo maggiore rispetto a quello atteso, finora molto graduale. E questo piccolo anatroccolo (SG lo associa ad una probabilità pari a soltanto il 10%) avrebbe un impatto mostruoso sui mercati finanziari.

 

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6 Comments on "I Prossimi “Cigni Neri” Che Potrebbero Abbattere Le Borse"

  1. E’ vero, impatto mostruoso ma la Fed la conosciamo e soprattutto la Colombina Yellen. Anche loro lo sanno e quindi è un’ipotesi da scartare. Io personalmente neanche la considero. Basta guardare la storia di questi ultimi anni. Ogniqualvolta gli analisti hanno tirato fuori paure su eventuali ritocchi troppo robusti o accelerati… beh.. non è mai accaduto. Figuriamoci con la colombella che l’hanno piazzata lì apposta per duplicare Mr Berny

    • La Storia degli ultimi anni le dà ragione Beniamino, ma è anche vero che negli ultimi anni non abbiamo avuto una crisi minimamente paragonabile a quella del 2008. Se andiamo a vedere l’unico caso simile, il 1929, scopriamo che la Fed toppò in pieno il momento in cui rialzare i tassi negli anni Trenta, tanto che fu costretta poco dopo a tagliarli di nuovo. Domani alle 21 pubblicheremo un post a riguardo

  2. Faccio un appunto su sulla Grecia
    veniamo ai problemi dell’Europa per un momento:

    Qualcosa sta cambiando e non mi piace

    nel modo di fare dei mercati

    ….

    altre volte come sappiamo i mercati prima di una decisione cruciale cominciano ad andare in
    “cry-mode”

    ossia cominciano a dare in escandescenze bruciando miliardi su miliardi

    questo prima di decisioni critiche fa dare il pretesto ai vari Merkel, Shouble e Weidmann con l’avvallo ovvio di Draghi ad accettare sempre i compromessi al ribasso e i mercati tirano la volata il giorno dopo

    questo giochetto è sempre andato avanti

    ora pero’ le cose non stanno funzionando come mi aspettavo…

    i mercati sono in “gnorry-mode”

    ossia fanno finta di non sentire
    ma il peggio è che sappiamo che domani non succederà niente
    ma Venerdi’ o al piu’ tardi Domenica c’è il vertice straordinario decisivo

    ebbene, se entro queste date vedremo le borse scendere di brutto

    beh… allora tiriamo un sospiro di sollievo perchè il cedimento della Germania alle richieste della Grecia è cosa fatta!

    ma se i mercati continuano a rimanere stabili o addirittura a salire…

    allora… non c’è parola di Draghi che tenga! Senza pressione dei mercati —-> porte aperte ai litigi e al NO di Tsipras

    in tal caso mettetevi le mani nei capelli (noi europei)
    perchè l’ipotesi mai pronunciata a quel punto diventa…. “reale”.

    • Su questo sono assolutamente d’accordo, fino ad ora i mercati sembrano credere all’idea del “tanto il rischio contagio non c’è più come prima”, è incredibile. Capisco che il PIL greco sia poca roba rispetto a quello complessivo dell’Eurozona, ma c’è davvero qualcuno che crede che Atene possa fallire senza uscire dall’Euro ? È questa l’unica spiegazione che mi sono dato fino ad ora. Perché se la Grecia lascia l’euro, allora in futuro ogni volta in cui avremo un paese dell’Eurozona in difficoltà ci sarà il “precedente greco” che basterà da solo a radere quasi al suolo il sistema finanziario del paese incriminato. Forse domani cambierà qualcosa ? Per la prima volta ad Atene si è nominato il Grexit dopo tanti mesi di bluff: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-17/atene-drammatico-appello-banca-centrale-senza-accordo-grecia-fuori-euro-e-ue-114531.shtml?uuid=ACE9Y3B

      • In realtà penso sia piu’ probabile un fallimento senza uscita dall’euro:

        ossia doppia valuta (ergo in poche parole doppia fregatura per i greci)
        in pratica i greci hanno l’euro come moneta ma gli stipendi dei dipendenti pubblici vengono pagati in “TzipraCOins”.

        Quindi prendo oggi 1200 euro?
        Domani prenderanno 1200 TzipraCoins che al cambio (dovranno cambiarli in euro se vogliono comprare all’estero) varranno 900 / 800 euro (si svaluterà di botto).

        Poi i greci internamente possono comprarsi e vendere con Tzipracoins. Solo che i beni che i greci importatori comprano li pagheranno in euro quindi a peso d’oro e quando tradurranno i prezzi per i propri consumatori che possono decidere di pagare in euro o Tsipracoins, metteranno il valore in euro es. 100 euro e in Tsipracoins es. 130 Tsipracoins.

        QUindi il pensionato prendeva 1200 euro ora prende 1200 Tsipracoins ma se prima con il suo stipendo poteva prendere il televisore a 1200 euro ora con 1200 Tsipracoins non ce la farà piu’! Perchè ci vorranno almeno 1600Tsipracoins.

        Se la nazione si riprende arriverà a rivalutarsi ergo rimarra’ uguale o in declino.

        Ma già oggi si vede uno spiraglio… i mercati cominciano a “piangere” ….

        e allora la Merkel è intervenuta e ha detto… accordo possibile…

        • Temo più che altro un’applicazione del modello Cipro. Manderanno le banche in “vacanza forzata” fino a quando il Parlamento non avrà approvato un qualche accordo di ristrutturazione del debito pubblico con maxi prelievo sui conti correnti, dopodiché quello che rimarrà sarà davvero poco, che siano Euro, Dracme o Tsipracoins

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