Aspettando quella gran pernacchia che rischia di essere il tanto blasonato Jobs Act del Governo Renzi, il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto il 13%, la crisi è un dramma senza fine
(ripubblicazione articolo del 2 aprile 2014)
Tra una riforma del Senato e una nuova quasi-legge elettorale, chi si occupa come noi di economia e scrive in Italia sta cominciando ad innervosirsi di fronte all’immobilismo economico del Governo Renzi.
Una ragione per innervosirsi (ma proprio una a caso delle tante di cui potremmo parlare) potrebbe essere questa:
Abbiate pazienza, un tasso di disoccupazione pari al 13% in Italia non si era mai visto. Per anni chi vi scrive era abituato a vedere quello che segue:
– l’Italia ha sempre avuto un tasso di disoccupazione inferiore alla media dell’Eurozona
– l’economia più sviluppata in Europa con un grosso problema nel mercato del lavoro è sempre stata la Francia, non l’Italia: Parigi ha sempre avuto un tasso di disoccupazione superiore alla media Euro
Ora, indovinate un po’, la realtà è questa:
- l’Italia ha un tasso di disoccupazione ben più alto di quello francese e ben più alto di quello medio dell’Eurozona
– la disoccupazione francese è più bassa della media Euro
Il Mondo si è ribaltato in pratica, e le nostre certezze sono tutte da cestinare.
Ma a parte il dato macroeconomico, lo sapete quali sono le cose che ci preoccupano di più ?
1) L’Italia sta diventando un’anomalia negativa nell’Eurozona, infatti il tasso medio di disoccupazione nell’Area Euro comincia a scendere:
2) Renzi (e Padoan) non sanno da che parte muoversi per arrestare il trend negativo, tanto che il Governo si sta lanciando nelle ostiche riforme del Senato e del sistema elettorale piuttosto che cercare i miliardi necessari per far ripartire l’economia.
L’Italia è ferma, immobile, e gallegia in mare aperto come un cadavere.
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