A meno che uno non si auguri un bel default in Italia, è obbligatorio affermare che la deflazione farà vittime nel nostro paese e che, ancora una volta, a pagare non sarà la classe dirigente
(ripubblicazione articolo del 20 ottobre 2014)
Il Fondo Monetario Internazionale crede che ci sia una probabilità di deflazione nell’Eurozona pari al 30%:
A noi questa previsione sembra ridicola (ma, del resto, non è la prima volta che il FMI ci fa ridere con queste previsioni), tanto che ci aspettiamo la deflazione entro la fine dell’inverno per l’Eurozona.
Il vero problema, però, viene da questo grafico:
La deflazione ed il PIL in calo rendono ancora più difficile far scendere il rapporto debito/PIL (come vi avevamo spiegato qui).
Leggiamo in giro che la deflazione sarebbe una cosa positiva per la nostra economia, in quanto costringerebbe il Governo Italiano a tagliare la spesa pubblica per rendere sostenibile il nostro enorme debito pubblico.
Ma seriamente uno può credere che la nostra classe dirigente sia capace di una cosa del genere ? E, se sì, ci rendiamo conto che per il parlamentare medio “tagliare la spesa pubblica” significa “chiudere scuole e ospedali” ? Cosa ci si aspetta che taglino ? I vitalizi ? Ma dai…)
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