La Francia è in recessione, ecco perchè Berlino deve temere Parigi

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La seconda economia dell’eurozona è ufficialmente in recessione, ma per Berlino stavolta non si tratta semplicemente di imporre una linea di austerity

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Si sa, i Francesi non sono mai stati tanto abituati, storicamente, a farsi mettere i piedi in testa. Noi in Italia invece siamo dei gran signori, abbiamo sempre aperto le porte a chiunque volesse passare per la penisola per fare scorrerie di vario genere. Facevamo finta di non vedere, già nei secoli precedenti, i Francesi, gli Austriaci, i Tedeschi, gli Spagnoli, gli Arabi che venivano in Italia per affondare le proprie mani nella nostra ricchezza, e via così.

In Francia però non è mai stato così, diciamo che i Francesi sanno fare la voce grossa con Bruxelles: fateci caso, la Francia è l’unica nazione in cui, anche leggendo i quotidiani nazionali, l’austerità è stata ufficialmente rispedita al mittente, con una ricetta di più tasse e più spesa pubblica.

Ora, Hollande ha fatto molti errori in questi mesi, tanto che l’unico punto del suo programma che è riuscito a realizzare finora è stato quello del matrimonio gay (grande vittoria civile, per carità, ma non può essere inteso esattamente come “volano dell’economia”), ma ho l’impressione che questo sarà l’ultimo trimestre in cui vedremo l’economia Francese in recessione.

A Parigi sono testardi di natura (grande pregio e difetto allo stesso tempo), ma ora che la popolarità di Hollande è precipitata del 50% rispetto alle ultime elezioni (il che, in una Repubblica Semi-Presidenziale, è già di per sé un dramma), Berlino sa che il giochino dell’austerity è finito.

La Francia comincerà ad alzare i toni, è inevitabile, ma la domanda vera è un’altra: l’Italia sarà così furba da accodarsi alla Francia o perderà l’ennesimo treno ?

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