La gigantesca farsa del “ritiro spirituale” del Governo Letta

DOPO LETTA GIURANO MINISTRI, GOVERNO IN PIENEZZA POTERI

Tra poche ore terminerà il ritiro del Governo Letta a Spineto, l’obiettivo è “fare spogliatoio”, ma il tutto sembra un’operazione di propaganda, e per giunta piuttosto improvvisata

DOPO LETTA GIURANO MINISTRI, GOVERNO IN PIENEZZA POTERI

Ovviamente per i giornali è tutto normale, ecco Il Sole 24 Ore:

Via, tutti a bordo del pullman, direzione Abbazia di Spineto, in Toscana, per la due giorni informale voluta dal premier Enrico Letta per “fare spogliatoio”, conoscersi, creare lo spirito di squadra e preparare insieme le prossime sfide del Governo. Cronaca di un pomeriggio di sole a Roma che ha visto i ministri riunirsi (quasi) al gran completo per affrontare l’inconsueta trasferta.

Sotto una pioggia battente, giungono a Spineto i due pullmini che hanno condotto la squadra dell’esecutivo da Palazzo Chigi all’Abbazia che ospiterà il vertice informale. Nel primo van hanno viaggiato il premier Enrico Letta, il vicepremier, Angelino Alfano, Dario Franceschini e Maurizio Lupi, ministri dei Rapporti col Parlamento e delle Infrastrutture. Nel secondo pullmino tutti i ministri che non erano già giunti con mezzi propri: Emma Bonino, Beatrice Lorenzin, Cecile Kyenge, Ginpiero D’Alia, Mario Mauro, Enrico Giovannini, tra gli altri.

A Spineto non è in programma un Consiglio dei ministri per il varo degli attesi provvedimenti economici su Imu e cassa integrazione, che dovrebbero arrivare a metà settimana: in agenda, ma il confronto tra i colleghi ministri su iniziative a più lungo respiro, come quelle sulle riforme istituzionali e la strategia dei prossimi mesi sulla riforma della politica, della Costituzione, sulla legge elettorale, la fine del finanziamento pubblico ai partiti, il Senato delle autonomie.

Alla fine sarà tutta una pagliacciata: l’inciucio tra due partiti teoricamente agli opposti, la finta opposizione dei piccoli partiti, la finta fedeltà di Berlusconi a Letta ed ai suoi, la nomina di Epifani a Segretario “solo provvisorio” (mah) del Pd. È tutto un gigantesco teatro, riflettiamoci.

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