La Svizzera dice no al taglio degli stipendi d’oro dei manager

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La notizia del referendum aveva fatto il giro del Mondo: in Svizzera era stato proposto di adeguare gli stipendi dei manager a quello dei dipendenti in un rapporto 1:12, ma la proposta di legge è stata bocciata nel weekend

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La Svizzera, a sorpresa, boccia il taglio degli stipendi dei grandi manager che tanto aveva fatto discutere economisti e non negli ultimi mesi.
Uno dei principali simboli della lotta all’ineguaglianza sociale viene così cancellato di fatto da ogni possibile strumentalizzazione politica anche all’estero (in Italia Grillo aveva citato spesso nei suoi comizi il caso del referendum Svizzero, tra l’altro in modo improprio dandone per scontato l’approvazione):

La sconfitta per i referendari era nell’aria (i sondaggi davano i “no” intorno al 56% fino alla scorsa settimana), ma certo non era possibile prevedere un fallimento così clamoroso, infatti ben il 65,3% dei votanti ha preferito rigettare la proposta, una maggioranza schiacciante.

Come può spiegarsi questa risposta così evidente alle urne ? Innanzitutto è importante conoscere il problema: il referendum proponeva di adeguare la remunerazione lorda mensile dei manager di ogni azienda a quella annuale dei rispettivi lavoratori dipendenti, il rapporto proposto era quindi 1:12.
Attualmente, in media, il rapporto si trova intorno al valore di 1:100, vale a dire che ad un impiegato servono mediamente 100 mesi per guadagnare quello che il manager della sua stessa azienda ha ricevuto in un mese, capite quindi molto bene che la questione della disuguaglianza sociale non è certo uno scherzo in Svizzera.
Tanto per citare un esempio, la casa farmaceutica Roche ha un rapporto di retribuzione pari a 1:236.
Eppure la proposta non è passata, le ragioni sono sia culturali che economiche.
Dal punto di vista culturale, in Svizzera regna il liberismo più assoluto: lo Svizzero medio è evidentemente convinto che se il suo capo prende uno stipendio 100 volte maggiore al suo, è perchè lo merita. Un intervento statale che imponga regole molto rigide in termini di retribuzioni non è visto di buon occhio.
L’altra ragione è puramente economica, e ci stupiamo nel vedere quanto molti altri siti di informazione non la riportino. Imporre un rapporto di 1:12 può creare grossi problemi competitivi alla Svizzera, per capire meglio è necessario fare un esempio.Supponiamo che il Manager di una grande azienda (che, lo ricordiamo, di norma non è un socio) sia costretto ad abbassare notevolmente il proprio stipendio per adattarsi alla nuova legge del rapporto 1:12, il suo incentivo a lavorare crollerà in maniera verticale e, sapendo di essere un manager di una grande azienda, cercherà probabilmente un lavoro fuori dalla Svizzera dove non esistono limiti alla sua retribuzione. Dall’altro lato abbiamo molti lavoratori che ricevono aumenti di stipendio molto generosi e qual è l’effetto di un improvviso aumento degli stipendi in un’economia ? L’esplosione dell’inflazione.
Ora, siamo certi che lo Svizzero medio avrà pensato soprattutto alla prima ragione piuttosto che alla seconda, ma quest’ultima ci fa capire che, in fondo, la non approvazione della proposta di legge non è una notizia così cattiva.

 

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