L’impressionante riduzione dei rendimenti dei BTP

mario draghi

Da quel famoso discorso di Draghi del Luglio 2012 i rendimenti dei BTP italiani hanno imboccato un percorso in discesa davvero notevole; è bene ricordare, però, che i governi-fantoccio del nostro Paese non hanno alcun merito a riguardo

mario draghi

È passato forse un po’ troppo tempo dall’ultima volta in cui vi abbiamo ricordato che il governo Letta ha un peso specifico economico-politico molto vicino allo zero e, oggi, si presenta un’ottima occasione per farlo.

Nel mercato obbligazionario dell’Eurozona è ormai evidente che chi compra titoli di Stato pende dalle labbra della BCE, e non dei Letta/Monti/Renzi/Berlusconi di turno (grazie al cielo).
Addirittura, il sospetto è che buona parte dei nostri BTP in questo momento sia nelle mani di persone che non conoscono affatto le previsioni di crescita fatte dal governo Letta e, forse, che ignorano le previsioni più “realistiche” fatte da fonti meno ufficiali. Per quanto ne sappiano noi, chi compra BTP potrebbe perfino ignorare il nome del nostro Ministro dell’Economia (quello che prevede ripresa a tutto spiano per l’Italia senza motivi precisi), perchè di questo si parla quando ci si riferisce al governo italiano: il nulla.

La prova sta in questo grafico, dopo il governo del “fare male” di Mario Monti e quello del “fare poco e male” di Letta i nostri rendimenti continuano a scendere a livelli record:

Dopo l’inversione di marcia della Federal Reserve sul QE, ora i trader sono pronti ad affidarsi alle braccia della BCE che, contrariamente alla Fed, ha sempre mostrato un atteggiamento più severo verso la stampa di denaro.

La speranza è che, in quel lontanissimo giorno in cui la BCE comincerà a pensare di alzare i tassi, non si verifichi il disastro finanziario che stiamo vedendo con il tapering americano (soprattutto per i Paesi emergenti).

 

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