L’Unico Vero Grande Rischio Del QE Europeo In Un Grafico

Draghi resumes ECB press conference after being attacked by protester

Dimenticate l’inflazione, il vero grande rischio del QE europeo è quello che, un giorno, la BCE non trovi più titoli di Stato da comprare

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Con il passare del tempo stiamo assumendo una certa familiarità con il Quantitative Easing europeo, e sappiamo che, paradossalmente, la BCE si sta trovando in una situazione di incapacità di acquisto di titoli di Stato con rendimenti troppo bassi (inferiori al rendimento minimo fissato pari a -0,2%).

Ora, questo è un problema arginabile tramite l’acquisto di titoli a scadenza più lunga e, dunque, il problema pare essere arginabile. Fino a qui nulla di particolarmente interessante, ed è per questo che Sokratis non vi ha mai parlato dei bond a tasso negativo inacquistabili dalla BCE.

C’è però una novità:

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(Zero Hedge)

Nel grafico trovate la scadenza media dei titoli di Stato acquistati dalla BCE al 31 marzo (in blu) ed al 30 aprile (in rosso).

Ci sono paesi che hanno visto tale scadenza media calare. Ora, vi renderete conto che tale tendenza è insostenibile. In un solo mese la scadenza media dei titoli di Stato acquistati dalla BCE è scesa da 8,56 a 8,25 anni.

Se tale tendenza non dovesse rallentare, pare essere davvero improbabile che il QE, così come è stato progettato, possa durare fino al 2017. C’è il rischio, infatti, che la curva dei tassi venga schiacciata in maniera così clamorosa che, a quel punto, sempre più trader abbandonerebbero il mercato dei titoli pubblici, giudicandolo non conveniente.

A quel punto ci troveremmo in un mondo in cui soltanto la BCE acquisterebbe titoli di Stato europei sul mercato secondario. Sul mercato primario (cioè all’emissione di tali titoli), quasi nessuno comprerebbe in quanto si troverebbe in una situazione nella quale i propri titoli acquistati non avrebbero un margine di apprezzamento decente e restituirebbero un rendimento bassissimo. Tale rendimento, inoltre, potrebbe essere virtualmente lo stesso (o quasi) a varie scadenze (con i titoli a 10 anni offerti ad un rendimento leggermente superiore di quelli a 3 mesi).

Il rischio è quello di creare, dunque, un crollo dell’offerta. E a quel punto che cosa farebbe la BCE ? Escludendo il caso estremo dell’acquisto di azioni, bisognerebbe passare all’acquisto di obbligazioni private. E con che criterio tali acquisti potrebbero funzionare ? E come trovare l’accordo con la Germania ? A quel punto sarà più probabile un acquisto di titoli di Stato direttamente all’emissione (dunque sul mercato primario), con indebitamento infinito degli Stati, alla faccia di Maastricht.

 

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